Sono passati vent’anni dagli attentati che hanno sconquassato gli Stati Uniti e sconvolto il mondo.
La mattina dell’11 settembre 2001 quattro aerei di linea, appartenenti a due delle maggiori compagnie aeree statunitensi furono dirottati da 19 terroristi appartenenti ad al Qaida.
Due aerei (il volo American Airlines 11 e il volo United Airlines 175) furono fatti schiantare rispettivamente contro le Torri Nord e Sud del World Trade Center, nel quartiere della Lower Manhattan di New York.
Nel giro di 1 ora e 42 minuti entrambe le torri crollarono.
I detriti e gli incendi causarono poi il crollo parziale o totale di tutti gli altri edifici del complesso del World Trade Center.
Un terzo aereo, il volo American Airlines 77, fu fatto schiantare contro il Pentagono, sede del Dipartimento della Difesa, nella contea di Arlington in Virginia.
L’attacco causò il crollo della facciata ovest dell’edificio.
Un quarto aereo, il volo United Airlines 93, venne fatto inizialmente dirigere verso Washington ma precipitò successivamente in un campo nei pressi di Shanksville, in Pennsylvania, a seguito di una eroica rivolta dei passeggeri.
Gli attacchi causarono la morte di 2.977 persone (più 19 dirottatori) e il ferimento di oltre 6.000.
Così in un messaggio video il presidente americano Joe Biden:
“Nei giorni successivi all’11 settembre, abbiamo visto gesti di eroismo ovunque, dove erano attesi e dove non lo erano.
Abbiamo anche visto una cosa molto rara: un vero sentimento di unità nazionale.
Per me, questa è la lezione centrale dell’11 settembre.
È che nei nostri momenti più vulnerabili, nelle spinte contrastanti di tutto ciò che ci rende umani, nella battaglia per l’anima dell’America, l’unità è la nostra più grande forza.
Unità non significa che dobbiamo credere nelle stesse cose, ma dobbiamo avere un fondamentale rispetto ed una fiducia nell’altro e in questa nazione.
La generazione dell’11 settembre si fa avanti per servire e proteggere dal terrore …per mostrare a chiunque cerchi di nuocere all’America che vi daremo la caccia e ve la faremo pagare.
Questo non finirà mai.
A seguito degli attentati sono anche emerse le più oscure forze della natura umana, la paura e la rabbia.
Il risentimento e la violenza diretti contro i musulmani americani, sinceri e fedeli seguaci di una religione pacifica.
L’unità è ciò che fa di noi quello che siamo, l’America al suo meglio.
Rendiamo omaggio a tutti coloro che rischiarono e diedero la vita nei minuti, nelle ore, nei mesi e negli anni successivi.
Non importa quanto sia il tempo trascorso: queste commemorazioni ci riportano tutto con dolore, come se avessimo ricevuto la notizia solo pochi secondi fa.
Abbiamo appreso che l’unità è l’unica cosa che non va mai spezzata.
Onoreranno la memoria e commemoreranno le vite perse recandosi in tutti e tre i siti degli attacchi dell’11 settembre, New York City, Shanksville, Pennsylvania e il Pentagono”.