A Matera una Veglia di preghiera per la pace in Ucraina. I dettagli

La Diocesi di Matera-Irsina ancora una volta al fianco della popolazione dell’Ucraina, colpita da una terribile guerra.

Questo il messaggio di Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo:

“Carissimi,

la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana alla luce delle indicazioni date da Caritas Italiana circa la situazione emergenziale in Ucraina e che vi ho inviato nei giorni scorsi, chiede a tutte la Chiese che sono in Italia di unirsi in una corale preghiera per la pace.

Invita a sostenere la raccolta fondi, avviata da Caritas Italiana, per far fronte ai bisogni immediati delle popolazioni vittime del conflitto, chiamando anche alla prossimità con le sorelle e i fratelli ucraini che sono nel nostro Paese.

In questa fase è importante non disperdere le azioni ma seguire le indicazioni che Caritas Italiana fornirà in base all’evoluzione della situazione.

Si tratta – dice la lettera – di un’emergenza complessa che chiede di agire in spirito di corresponsabilità, di servizio reciproco di coordinamento e di comunione, tra noi e con le Chiese sorelle.

Per evitare confusione e spontaneismi, desideriamo ribadire che in questa fase è importante non disperdere le azioni ma seguire le indicazioni che Caritas Italiana man mano fornirà in base all’evoluzione della situazione.

Ci sono molte lodevoli iniziative che però, se non coordinate, rischiano di rendere più dispersiva e meno efficace l’azione complessiva.

In particolare:

Si ribadisce che Caritas Italiana – come anche La Croce Rossa Italiana – per il momento non organizza raccolta ed invii di medicinali né di generi di prima necessità, né ha dato mandato ad altri di farlo.

Dal monitoraggio costante dei bisogni e dal confronto con le Caritas locali emerge infatti l’impossibilità di reperire siti di stoccaggio, né vi sono le condizioni igienico- sanitarie.

D’altra parte sia le Caritas in Ucraina che le Caritas confinanti – come vi ho già comunicato ieri – riescono a fronteggiare l’emergenza con le disponibilità in loco e chiedono l’invio di fondi per organizzare al meglio gli aiuti.

Per questo vi ho chiesto che domenica 06 marzo tutte le offerte raccolte durante la S. Messa saranno devolute per l’Ucraina.

Per quanto riguarda l’accoglienza in Italia in questa fase si chiede ad ogni Diocesi di monitorare e censire le strutture e le offerte di disponibilità per poter poi predisporre un piano organico.

Caritas Italiana che sta interloquendo costantemente con il Ministero dell’Interno provvederà a diramare alle Caritas diocesane indicazioni specifiche relative agli aspetti sanitari, agli accordi con le Prefetture, alle eventuali convenzioni da stipulare.

Nelle scorse ore presso la Prefettura di Matera, in modalità videoconferenza, c’è la convocazione riunione Consiglio Territoriale Immigrazione.

Accoglienza cittadini ucraini, alla quale partecipa anche la nostra Caritas diocesana.

Anche l’eventuale organizzazione di pullman o di altri mezzi per consentire a quanti hanno trovato rifugio nei paesi confinanti non risulta essere al momento una delle priorità segnalate.

Le Caritas e la popolazione dei Paesi limitrofi stanno dando grande prova di accoglienza e generosità.

Lo stesso vale per l’invio di operatori e di volontari che per ora non è richiesto, anche se si possono comunque raccogliere le eventuali disponibilità.

L’auspicio infine è che in ogni Diocesi, grazie ad una sinergia fraterna, possiamo essere segno di autentica comunione e offrire, accanto ad aiuti preziosi, occasioni di animazione alla pace e riflessione pastorale delle nostre comunità.

Vi ricordo che sabato 05 marzo alle ore 19.30, nella Basilica Cattedrale di Matera, si terrà un veglia di preghiera.

Ricordo ancora che è possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana utilizzando l’IBAN della Caritas Diocesana di Matera-Irsina che provvederà ad inoltrare quanto raccolto a Caritas Italiana.

Specificare nella causale: EMERGENZA UCRAINA

• Banca Intesa Sanpaolo – Arcidiocesi Matera-Irsina uff. Caritas: IT70Q0306916103100000015077

Grazie per quanto continuate a fare per ogni tipo di emergenza e per il vostro servizio silenzioso e costante per amore di Cristo e della Chiesa.

Vi abbraccio e benedico”.