“Il mancato protagonismo giovanile nel mercato del lavoro lucano permane allarmante.
Per Eurostat la Basilicata si colloca agli ultimi posti nelle classifiche internazionali per laureati occupati: 38,3% a fronte di una media italiana del 63% ed europea dell’85%”.
Lo ha messo in evidenza il segretario generale della Uil Basilicata, Vincenzo Tortorelli, per il quale:
“In un mercato del lavoro che è in continua evoluzione e richiede competenze sempre più specialistiche, diventa determinante disegnare per tempo, in stretta collaborazione con il mondo imprenditoriale, i profili richiesti e operare per costruirli.
È necessario creare attraverso Its, Università, Centri di Ricerca presenti in Basilicata un «ecosistema industriale» capace di rapportarsi alle esigenze dei player presenti (Stellantis, Indra, Ferrero, Barilla, Hitachi Rail) e di attrarne altri.
Gli Its (Istituti tecnici superiori), con un’occupazione dei suoi studenti pari all’83%, rappresentano un’opportunità importante poiché mettono in connessione le politiche d’istruzione, formazioni e lavoro con le politiche industriali.
Il sistema degli Its, sen ben articolato, riserverebbe grandi opportunità per il rilancio economico, in termini di nuova e più qualificata occupazione, nonché per la capacità di sviluppare competenze in grado di adattarsi velocemente ai bisogni formativi emergenti del nostro tessuto produttivo.
La Basilicata ha guardato troppo a lungo, inerte e silenziosa, al cedimento di alcune delle sue principali strutture portanti.
La perdita di capitale umano, la transizione demografica non governata, la fuga verso le Università del Centro e del Nord, la faticosa costruzione di una cultura industriale adeguata alle sfide della globalizzazione ne sono solo alcuni.
La regione Basilicata ha il primato negativo per tasso di emigrazione fuori regione degli studenti universitari (per lauree triennali come per lauree di specializzazione), superata persino dalla Valle d’Aosta che ha meno di un quarto della popolazione residente in Basilicata.
È dunque evidente l’esigenza di rilanciare il tema delle politiche giovanili”.