“Le motivazioni che stanno alla base dell’individuazione dei comuni in cui allocare gli ospedali e le case di comunità devono essere condivise con le parti sociali e con sindaci e devono tenere conto di criteri che rispondono ai bisogni e alle criticità dei territori più periferici.
All’insediamento dell’assessore regionale, Francesco Fanelli, non è seguito alcun confronto con le parti sociali sulla sanità.
A oggi non è dato sapere se e quale sia l’idea di riorganizzazione del sistema sanitario regionale né come la Regione si stia muovendo sui Programmi operativi regionali relativi alle missioni 5 e 6 del Pnrr, la cui scadenza è prevista per il 30 maggio”.
È quanto afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa che aggiunge:
“Uno stanziamento di oltre 92 Milioni di euro destinato a 17 case della comunità, 6 centrali operative territoriali, 5 ospedali di comunità, oltre all’ammodernamento tecnologico e digitale ospedaliero.
Dove saranno allocate queste strutture e con quali criteri non è noto.
Non vorremmo che la Regione pensasse di poter scegliere e assumere decisioni così strategiche senza il confronto con le parti sociali.
È partendo dal Pnrr e dalla ridefinizione dei requisiti e degli standard dei servizi territoriali, di recente adottati con il decreto ministeriale 71 che si delineano già le direttrici della futura organizzazione del nostro sistema sanitario regionale.
Non si può limitare il tutto a un problema di risorse.
Vogliamo conoscere le idee in campo per il nostro sistema sanitario regionale perché l’architettura organizzativa è ambiziosa e mira a costruire l’assistenza-socio sanitaria del territorio attraverso una programmazione dalla quale, oltre le parti sociali, non possono restare esclusi i sindaci, che devono tornare ad essere i controllori delle scelte e della loro attuazione.
Le motivazioni che stanno alla base dell’individuazione dei comuni in cui allocare gli ospedali e le case di comunità devono essere condivise con le parti sociali e con sindaci e devono tenere conto di criteri che rispondono ai bisogni e alle criticità dei territori più periferici.
Non consentiremo che lo storico definanziamento delle politiche sociali e sanitarie, la mancata piena realizzazione dell’integrazione socio-sanitaria e dell’assistenza territoriale, anni di blocchi del turn over e di vincoli di spesa per il personale si traducano nella definitiva esternalizzazione e privatizzazione dei servizi sanitari e sociali.
Oggi si gettano le basi per il futuro della sanità lucana.
Chiediamo pertanto all’assessore Fanelli la convocazione di un incontro urgente”.