In data 5 Maggio 2022, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Potenza ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale e reale, emessa dal G.I.P. del Tribunale Potenza, nei confronti di un imprenditore dedito alla rivendita di autovetture usate, indagato per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione infedele ed altro.
Nei confronti dell’imprenditore è stata notificata la misura interdittiva del divieto temporaneo, per 12 mesi, di esercitare attività professionali o imprenditoriali.
Contestualmente, a carico di tutti gli indagati e delle aziende di cui questi ultimi sono titolari, è stato eseguito il provvedimento di sequestro preventivo, diretto e per equivalente, avente ad oggetto disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili, per un importo complessivo di oltre 1,3 milioni di euro, corrispondente al valore delle imposte evase.
Il provvedimento cautelare è stato emesso all’esito di una serie di verifiche fiscali eseguite dai finanzieri del Nucleo PEF di Potenza, relative agli anni di imposta 2014, 2015, 2016 e 2017 e alle successive attività d’indagine coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza.
Ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva, le attività d’indagine, hanno permesso l’acquisizione di plurime e convergenti evidenze investigative che hanno portato alla compiuta ricostruzione di un quadro indiziario ritenuto grave – prima dalla Procura della Repubblica di Potenza e poi dal Giudice delle indagini preliminari – con riguardo ad una frode all’I.V.A. realizzata mediante la commercializzazione di autovetture provenienti da Paesi dell’Unione Europea, con fittizia schermatura contabile avvenuta ad opera di imprese ubicate in Campania, Puglia e Calabria.
Anche i titolari di quest’ultime imprese – tutte operanti nel settore del commercio di autoveicoli – sono indagati per emissione di fatture per operazioni inesistenti ed altro ed in data odierna sono stati sottoposti a perquisizione dalle fiamme gialle e sono stati destinatari di un decreto di sequestro preventivo dei beni, per equivalente emesso dal Gip di Potenza.
In particolare, sono emersi – sulla base delle risultanze d’indagine che andranno verificate in sede di giudizio –fenomeni d’interposizione fittizia nelle fasi di acquisto e di immatricolazione delle autovetture nel pubblicoregistro automobilistico, che avrebbero permesso all’impresa potentina di dissimulare gli effettivi acquisti delle autovetture presso i fornitori comunitari, al fine di evadere l’obbligo del pagamento preventivo dell’I.V.A. all’atto della nazionalizzazione degli autoveicoli, nonché di detrarre indebitamente l’imposta esposta sulle fatture.
L’imprenditore potentino già un anno fa era stato destinatario di una misura di prevenzione patrimoniale eseguita sempre dai finanzieri del Comando Provinciale di Potenza, essendo stata ricostruita a suo carico una notevole sproporzione tra i redditi dichiarati rispetto al tenore di vita e all’elevato valore dei beni nella disponibilità degli stessi
Nella stessa giornata, sempre le fiamme gialle di Potenza, hanno dato, altresì, esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Potenza, nei confronti di un altro imprenditore lucano, titolare di una società con sede a Tito, operante nel settore dell’elettronica, resosi responsabile della violazione di cui all’art. 10-bis del D.Lgs. n. 74/2000 per aver omesso il versamento delle ritenute dovute, quale sostituto d’imposta, per oltre 220 mila euro.
Il rilievo anche economico dei provvedimenti sopra indicati, conferma l’importanza del lavoro sinergico della Guardia di Finanza con la Procura di Potenza e della scelta di puntare ad una efficace azione di contrasto patrimoniale ai fenomeni di evasione fiscale attraverso lo strumento del sequestro per equivalente dei proventi dell’evasione fiscale.