Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Silvio Mostacci, Segretario Azione Provincia di Matera:
“Nelle ultime ore siamo venuti a conoscenza dell’aggravarsi di una situazione incresciosa presso l’Azienda Sanitaria Locale di Matera inerente al trasporto dei pazienti emodializzati della nostra provincia e che mette ulteriormente a rischio la salute di queste persone che già versano in una condizione di particolare fragilità.
A tal proposito condivido integralmente quanto già espresso sul tema dell’ANED – Associazione Nazionale Emodializzati (a cui esprimo tutta la mia solidarietà e la mia vicinanza) e l’appello condiviso sui social dalla Dott.ssa Marina Susi, Consigliera presso il Comune di Matera, sempre molto attenta ai problemi della nostra Sanità.
Prima di addentrarmi nella questione ci tengo a specificare, a chi già non lo sapesse, che i pazienti emodializzati sono persone che hanno perso la funzione dei reni e che per questo non possono più controllare l’accumulo di sostanze, dannose per l’organismo, che venivano regolarmente espulse dal rene sano con le urine.
Questa situazione porta inoltre ad un accumulo dell’acqua ingerita (causata da una diuresi molto ridotta o totalmente assente) e ad altre condizioni di criticità come l’anemia e gli squilibri ormonali.
Appare quindi evidente a tutti che, se non intervenisse il trattamento dialitico con la regolarità necessaria a compensare alcune di queste funzioni essenziali alla sopravvivenza, tali pazienti metterebbero a repentaglio la loro vita.
Detto questo, da quanto abbiamo potuto apprendere, nel 2016 è stato siglato un accordo per il trasporto dei pazienti emodializzati tra l’ASM e le società che erogano tale servizio.
L’accordo prevedeva il rimborso di 1€ / KM percorso e garantiva ai pazienti la possibilità di firmare una delega verso la società che eroga il servizio per permettere alla stessa di accedere direttamente al rimborso per quanto erogato.
A tre anni da tale accordo si è aperto un contenzioso tra l’ASM e le ditte che erogano tale servizio inerente al pagamento dell’IVA sui rimborsi che non è stato riconosciuto dall’Azienda Sanitaria.
Ad oggi tale contenzioso sembra non essere del tutto risolto nonostante si sia già espressa in materia l’Agenzia delle Entrate.
In data 10 maggio 2022, l’ASM ha emesso una delibera, con effetto retroattivo da dicembre del 2021, in cui unilateralmente ha disposto la riduzione del rimborso a 0,58 € / KM e 39€ di diritto di fermata.
Nello stesso tempo, le ditte che erogano il servizio chiedevano all’Azienda Sanitaria il pagamento degli arretrati dovuti da alcuni mesi e la ridiscussione dei termini dell’accordo che era scaduto nel novembre 2021.
Dinanzi ad una situazione poco chiara, tanto sul presente quanto sul futuro, per cercare di attirare l’attenzione dell’ASM e dell’opinione pubblica su un problema che sta diventando sempre più grave, le ditte coinvolte hanno minacciato di sospendere il servizio di trasporto dei pazienti emodializzati.
In questo momento tale minaccia è rimasta solo teorica e lunedì il servizio sarà regolarmente erogato ai pazienti.
Apprendiamo però che nella stessa giornata di lunedì 16 maggio 2022 sono previsti alcuni incontri tra le parti e il sindaco di Matera che nella città è la massima autorità sanitaria.
Siamo realmente fiduciosi che in tale occasione si troverà la soluzione più adeguata a garantire sia il trasporto dei pazienti che i diritti dei lavoratori che sono deputati a tale servizio.
Entrambe le parti devono essere adeguatamente tutelate e non versare in una situazione di angoscia.
Facciamo quindi appello ai Dirigenti dell’ASM affinché possano affrontare le problematiche in oggetto con la sensibilità richiesta dalla situazione e a chi si occupa del trasporto dei pazienti affinché continui a svolgere tale servizio così importante senza creare disservizi che si ripercuotono inevitabilmente sulla salute dei pazienti che non hanno alcuna colpa del proprio stato di salute precario, il tutto nel rispetto dei reciproci ruoli.
Confidiamo altresì nell’intervento del Sindaco della Città di Matera che ha l’autorità per indirizzare la discussione verso una soluzione dei problemi rapida, efficace e duratura.
Ci tengo a ricordare che, come previsto dai LEA – Livelli Essenziali di Assistenza del 2001 e confermati anche nel DPCM del 12 gennaio 2017, il trasporto dei pazienti emodializzati è a tutti gli effetti una prestazione sanitaria e come tale deve essere oggetto della giusta attenzione da parte di tutti gli attori coinvolti.
In un momento storico già così delicato, con l’emergenza COVID tutt’altro che superata, con la carenza di personale sanitario che sta diventando emergenziale e di cui non si vedono all’orizzonte soluzioni immediate e definitive, è opportuno rimarcare che le soluzioni alle problematiche devono essere individuate tempestivamente, concordate con tutti gli attori e attuate nel più breve tempo possibile al fine di evitare di trovarsi in situazioni come quella molto spiacevole che porta oggi i pazienti sottoposti alla dialisi a correre rischi per la propria salute”.