135 anni fa nasceva San Pio da Pietrelcina, uno dei Santi più amati.
Erede spirituale di San Francesco d’Assisi, Padre Pio da Pietrelcina è stato il primo sacerdote a portare impressi sul suo corpo i segni della crocifissione.
Le moltissime testimonianze dirette della “santità” del Frate arrivano sino ai nostri giorni, accompagnate da sentimenti di gratitudine.
San Pio, al secolo Francesco Forgione, nacque a Pietrelcina, un piccolo paese del beneventano, il 25 Maggio 1887.
Venne al mondo in casa di gente povera, dove il papà Grazio Forgione e la mamma Maria Giuseppa Di Nunzio avevano accolto già altri figli.
Sperimentò il desiderio di consacrarsi totalmente a Dio sin dalla più tenera età e ciò lo distingueva dai suoi coetanei.
Dal diario di Padre Agostino da San Marco in Lamis (uno dei direttori spirituali del Santo) si venne a sapere che San Pio, fin dal 1892, quando aveva solo cinque anni, viveva già le sue prime esperienze carismatiche.
Estasi ed apparizioni erano così frequenti che il bambino le riteneva assolutamente normali.
Il tempo passava e in Francesco cresceva sempre più forte la necessità di dedicarsi anima e corpo al Signore, così il 6 Gennaio 1903, a sedici anni, entrò come chierico nell’Ordine dei Cappuccini e fu ordinato sacerdote nel Duomo di Benevento, il 10 Agosto 1910.
Ebbe così inizio la sua vita sacerdotale che, a causa della sue precarie condizioni di salute, si svolgerà dapprima in diversi conventi del beneventano, dove fra Pio fu inviato dai suoi superiori per favorirne la guarigione, poi, a partire dal 4 Settembre 1916, nel convento di San Giovanni Rotondo, sul Gargano, dove, salvo poche e brevi interruzioni, rimase fino al 23 Settembre 1968, giorno della sua nascita al cielo.
In questo lungo periodo, quando eventi di particolare importanza non modificavano la quiete conventuale, Padre Pio soleva svegliarsi prestissimo, molto prima dell’alba, e cominciare la giornata con la preghiera di preparazione alla Santa Messa.
Successivamente scendeva in chiesa per la celebrazione dell’Eucarestia alla quale seguivano il lungo ringraziamento, la preghiera sul matroneo davanti a Gesù Sacramentato e le lunghissime confessioni.
Tra gli eventi che segnarono profondamente la vita del Padre, ripeschiamo quello verificatosi la mattina del 20 Settembre 1918, quando, pregando davanti al Crocifisso del coro della vecchia chiesina, ricevette il dono delle stimmate, visibili, che rimasero aperte, fresche e sanguinanti, per mezzo secolo.
Questo fenomeno straordinario catalizzò su Padre Pio l’attenzione dei medici, degli studiosi, dei giornalisti, ma soprattutto della gente comune che, nel corso di tanti decenni, si recò a San Giovanni Rotondo per incontrare il frate e ottenere la sua potente intercessione presso Dio.
Cinquant’anni vissuti nella preghiera, nell’umiltà, nella sofferenza e nel sacrificio, durante i quali Padre Pio realizzò la sua opera d’amore in due direzioni:
- una verticale, verso Dio, con la costituzione dei “Gruppi di preghiera”;
- l’altra orizzontale, verso i fratelli, con la costruzione di un moderno ospedale: “Casa Sollievo della Sofferenza”.
Nel Settembre del 1968, migliaia di devoti e figli spirituali del Padre si radunarono in convegno a San Giovanni Rotondo per commemorare insieme il 50° anniversario delle stigmate e celebrare il quarto convegno internazionale dei Gruppi di Preghiera.
Nessuno avrebbe immaginato, invece, che alle 2:30 del 23 Settembre 1968 avrebbe avuto termine la vita terrena di Padre Pio.
Il Santo frate da Pietrelcina è stato canonizzato dopo la miracolosa guarigione di un bambino di sette anni: per Matteo Colella, colpito da meningite fulminante, non c’erano più speranze, ma Padre Pio lo avrebbe salvato.
Papa Giovanni Paolo II ha presieduto la solenne cerimonia di canonizzazione del Beato Padre Pio da Pietrelcina il 16 Giugno 2002.
Negli ultimi 15 anni, anche in Basilicata è cresciuto notevolmente il numero dei genitori che hanno deciso di chiamare i propri figli “Pio” o “Pia” in onore del Santo di Pietrelcina.