I ragazzi della classe 1 B a tempo prolungato della Nicola Festa di Matera, guidati dalla Professoressa Lucia Carone, nell’ambito dello studio del territorio e delle attività di educazione civica nel quartiere Lanera, hanno incontrato martedì 31 maggio l’architetto Lorenzo Rota.
Gli allievi hanno offerto in anteprima all’architetto la carta interattiva plurilingue con la presentazione di diversi siti del quartiere, scansionabili con il QRC, dal palazzo a cinque piani alla stazione fal, dal forno alla scuola.
La brochure è il frutto di un anno di lavoro sul territorio in collaborazione con l’associazione di quartiere e con l’Unibas.
Rota ha apprezzato il lavoro fatto e ha spiegato ai ragazzi come Lanera:
“sia uno dei quartieri fondati per il trasferimento degli abitanti dei Sassi, in attuazione alla legge del 17 maggio 1952 con la quale lo Stato italiano, ad opera di De Gasperi e su suggerimento del ministro Colombo, con la ‘Legge Speciale per lo sfollamento dei Sassi di Matera’ impose a due terzi degli abitanti della città, circa diciassettemila persone, di abbandonare le proprie case per trasferirsi in nuovi rioni.
Il rione Lanera è collocato su una collina che si affaccia verso la città antica.
Da qui è visibile la cattedrale e questo dava agli ‘sfollati’ un senso di continuità e vicinanza con la vecchia casa.
Un legame visivo e affettivo ancora oggi molto forte.
Le case popolari costruite a Lanera erano destinate ad ospitare soprattutto artigiani, commerciati, a differenza dei borghi di La Martella e Venusio che avrebbero ospitato gli agricoltori.
Il tema portante della progettazione del rione da parte di Marcello Fabbri e Mario Coppa fu di mantenere, nella struttura stessa del quartiere, un richiamo al vicinato, cioè alla vita di socialità molto forte e solidale tipica della gente dei Sassi.
Per questo le case sono o a schiera, per ospitare al piano terra la bottega dell’artigiano e al primo piano la famiglia; o si tratta per lo più di palazzine a tre piane disposte su spazi aperti, volutamente organizzati in modo non simmetrico per ricordare un po’ il reticolato dei Sassi.
Lanera ha ancora oggi molti spazi aperti e spazi verdi.
Si tratta di un valore aggiunto inimmaginabile per chi è abituato a vivere le periferie contemporanee dove tutto è volumetria e sfruttamento intensivo del suolo e molto poco viene lasciato allo spazio per la vita sociale, per il divertimento e per il gioco dei bambini.
Come servizi il rione fu dotato della scuola materana ed elementare, poi dell’ospedale e di scuole secondarie.
L’idea era quella di dare la maggiore autonomia possibile ad ogni rione.
Possiamo dire che ancora oggi Lanera è un fiore all’occhiello per la città di Matera, un quartiere bellissimo, ben organizzato, vivibilissimo, un patrimonio da tutelare e da valorizzare”.