Mancano lavoratori stagionali in Basilicata per garantire le campagne di raccolta estive di frutta e verdura, ormai alle porte.
A lanciare l’allarme è la Coldiretti nel sottolineare che l’arrivo del grande caldo accelera la maturazione nei campi e rende ancora più urgente far fronte alla carenza di manodopera.
Al riguardo il presidente di Coldiretti Basilicata, Antonio Pessolani, ha dichiarato:
“I disagi maggiori potrebbe verificarsi nel Metapontino, per questo occorre velocizzare il rilascio dei nulla osta necessari per consentire ai lavoratori extracomunitari, ammessi all’ingresso con il decreto flussi di poter arrivare per lavorare nelle imprese agricole al più presto.
Le imprese agricole hanno bisogno dei lavoratori richiesti ma, ad oggi, non sono stati ancora rilasciati i nulla osta da parte degli Sportelli Unici”.
La presenza di lavoratori stranieri è diventata strutturale nell’agricoltura dove un prodotto agricolo su quattro viene raccolto in Italia da mani straniere che rappresentano piu’ del 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il Dossier di Idos al quale ha collaborato la Coldiretti.
Il direttore provinciale di Matera, Pietro Greco, ha poi commentato:
“Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese, spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli.”
Il presidente provinciale di Matera, Gianfranco Romano, ha poi aggiunto:
“Fino al 2019 il comparto ortofrutticolo del Metapontino ha mobilitato in media circa 12 mila unità al giorno, tra coltivatori diretti, ditte individuali e braccianti agricoli, di cui oltre 5 mila provenienti dall’estero o dalle regioni limitrofe di Puglia e Calabria.
Nel 2020, a causa del lockdown generalizzato, si è registrato un notevole rallentamento delle attività di raccolta ed un deciso calo delle giornate di lavoro, anche a causa della chiusura delle frontiere ai lavoratori stranieri che è stata solo parzialmente compensata dagli operai italiani provenienti dai paesi delle aree interne della Basilicata e dalle province pugliesi di Taranto, Lecce e Brindisi e da quella calabra di Cosenza, la cui mobilità è stata peraltro limitata a causa sia delle restrizioni imposte agli spostamenti tra territori limitrofi sia per l’applicazione di regole stringenti nell’impiego dei mezzi di trasporto, pubblici e privati, che si rendevano necessari per raggiungere le aziende del metapontino”.
Pessolani e Romano sono d’accordo nel sottolineare che:
“Servono provvedimenti straordinari per assicurare la presenza di manodopera nelle campagne.
Una esigenza che si è fatta emergenza nell’area del Metapontino.
Per questo un piano straordinario dei trasporti per i braccianti agricoli impegnati nel metapontino ed il contestuale impiego di percettori di ammortizzatori sociali e del reddito di cittadinanza può essere di grande aiuto all’intero comparto”.