Nel materano una proposta per la riforma dell’assistenza territoriale. I dettagli

Si è tenuto sabato scorso a Montescaglioso, presso l’Abbazia di San Michele Arcangelo, un incontro tra medici di famiglia della Basilicata sul tema: “Medicina 2.0, territorio Lucano in evoluzione”.

Con l’approvazione del DM 71 che fissa i modelli e le dotazioni standard per l’assistenza primaria, in ogni regione si è messa in moto la macchina amministrativa per definire il nuovo assetto dell’assistenza territoriale: l’obiettivo principale è quello di istituire dei nuovi presidi territoriali, Case della Comunità ed Ospedali di Comunità, che garantiscano la prossimità delle cure sul territorio.

In regione sono previste 13 Case di Comunità in provincia di Potenza e 6 in provincia di Matera, 4 Centrali operative territoriali, due per ciascuna provincia, e 5 Ospedali di Comunità, tre in provincia di Potenza e due in provincia di Matera.

Per i medici di famiglia sono evidenti delle criticità nei criteri adottati per la localizzazione di queste strutture: lasciando scoperta Matera e l’intera fascia Jonica una larga fetta della popolazione sarà costretta a spostarsi per usufruire dei nuovi servizi vanificando così Il principale obiettivo della riforma che è quello di decongestionare i Pronto soccorso.

La perplessità maggiore dei medici riguarda non tanto “il contenitore” della riforma, quanto il “contenuto”: chi dovrà lavorare in queste strutture, con quali compiti, con quale compenso e con quali risorse?

La FIMMG Basilicata ha elaborato una prima bozza della possibile ripartizione oraria del lavoro dei medici di assistenza primaria che il nuovo ACN (accordo collettivo nazionale) fissa per tutti a 38 ore settimanali: a seconda del numero degli assistiti (è possibile acquisire un massimo di 1500 scelte) ciascun medico trascorrerà una parte del monte ore nel proprio ambulatorio ed una parte all’interno del Distretto, dell’Ospedale di comunità e delle Case di Comunità.

I compiti da svolgere in questi presidi dovranno essere definiti punto per punto nel nuovo Accordo Integrativo Regionale (AIR), ultimo dei quali siglato nel lontano 2008.

La FIMMG Basilicata chiede pertanto la convocazione urgente del tavolo tecnico regionale per la definizione del nuovo Accordo per far sì che la grande opportunità data dalla Missione 6 del PNRR e dal DM71 non resti uno specchietto per le allodole con le Case di Comunità a fare da Cattedrali nel deserto dei calanchi lucani.

All’incontro di Montescaglioso hanno preso parte, oltre a molti giovani medici, il segretario regionale della FIMMG Dott. Antonio Santangelo ed il segretario della Provincia di Matera Dott. Michele Campanaro.