Incendi a Scanzano Jonico: “Si sta facendo il gioco della malavita, impedendo a chi vuole lavorare di farlo”. Questi gli ultimi aggiornamenti

“Le promesse di aiuto di Bardi e dei consiglieri della maggioranza di centro destra ai titolari degli stabilimenti balneari incendiati e distrutti da attacchi malavitosi a Scanzano che esito hanno dato?

E’ passato praticamente un mese dalle passerelle ma, tranne i selfie e qualche annuncio misto a slogan salva-coscienza, praticamente, ad oggi, il tema del sostegno a queste imprese è ripiombato in un assordante silenzio“.

Lo sottolinea il capogruppo di Italia Viva, Luca Braia, che invita a convocare, immediatamente, i proprietari e le associazioni anti usura per accordare immediato aiuto: “è giugno, i lidi devono riaprire e le istituzioni essere al loro fianco”.

Il capogruppo afferma:

“Come Italia Viva abbiamo presentato un ordine del giorno alla legge di stabilità regionale 2022, proprio dopo i fatti incendiari di Scanzano Jonico, al fine di sostenere il lavoro di ricostruzione e metterli in condizione di tornare a offrire i loro servizi.

In base alla legge regionale 21 del 2015 che regola la prevenzione al fenomeno di usura ed estorsione, abbiamo chiesto l’impegno della Giunta regionale a sostenere consorzi, fondazioni, associazioni prevedendo incrementi a sostegno del fondo antiusura.

Sappiamo, purtroppo, che i proprietari dei lidi Baia delle Scimmie e Kikka, a cui va tutta la nostra solidarietà continuano a chiamare senza successo gli Assessori regionali e i vari ‘professionisti della promessa facile‘ che si sono alternati davanti alle telecamere della stampa, con lo sfondo dei loro stabilimenti devastati ancora dalle fiamme.

Ci informano, gli imprenditori coinvolti, che cercano comunque tra mille difficoltà di lavorare per ripartire, altrimenti salterebbe tutta la stagione balneare.

Mentre dalla Regione Basilicata nessuno affronta la questione in maniera compiuta ma soprattutto immediata.

Ristori urgenti e contributi per consentire la riapertura con l’estate incominciata non se ne sono ancora visti.

Al fianco delle imprese le istituzioni devono poter esserci con i fatti e non con le chiacchiere: coloro che hanno subito i danni sono in attesa degli esiti delle indagini ma, seppur colpiti, abbandonati e delusi, non si abbattono.

Meritano un plauso i coraggiosi proprietari dei Lidi Kikka e Baia delle scimmie.

Spente le telecamere da soli stanno provvedendo ad acquistare il materiale che serve per ricostruire in poche settimane delle nuove strutture che possano offrire servizi ai turisti, con debiti pregressi e fornitori che presto chiederanno il pagamento di quanto consegnato.

Senza aiuti dalla regione, probabilmente avranno difficoltà ad onorare i nuovi debiti non previsti e tutto questo sforzo di dignità sarà stato vano, se non potranno essere nelle condizioni di lavorare.

Presidente Bardi si studi una formula di legge che affidi alle associazioni anti usura, ad esempio, le somme attraverso cui poi consentire alle imprese balneari colpite di ricominciare da subito.

O si cerchino immediatamente le soluzioni praticabili, come quella proposta da noi di Italia Viva.

Al momento appare solo chiaro che, procrastinando, si sta facendo il gioco della malavita, impedendo a chi vuole lavorare di farlo, di rialzare la testa e recuperare la dignità persa“.