“In uno scenario fortemente segnato dalla crisi internazionale la ricerca e l’innovazione possono diventare gli strumenti in grado di aiutare i nostri imprenditori agricoli.
Per questo vogliamo accelerare l’attuazione dei progetti di ricerca ed innovazione in agricoltura”: è l’impegno che l’assessore per le politiche Agricole, Forestali ed Alimentari Francesco Cupparo ha annunciato oggi a Potenza alla conferenza “Basilicata Pitch2Pitch dalla terra alle idee, dalle idee alla terra” promossa da Eni.
Per l’assessore Cupparo:
“Innovazione, tecnologia, ammodernamento, formazione e digitalizzazione sono le tematiche al centro della misura Transizione 4.0 per il settore agricolo.
Il Mipaaf le ha illustrate nel dettaglio durante la conferenza ‘Agricoltura di precisione e 4.0’ tenutasi a Roma nei giorni scorsi.
La quota complessiva della misura transizione 4.0 arriva a 24 miliardi, dopo l’integrazione ottenuta con il Pnrr.
Tutti gli interventi Pnrr, inclusi quelli ideati dal Mipaaf, sono finalizzati a sostenere progetti caratterizzati da elevato tasso di innovazione tecnologica“.
Cupparo ha quindi fatto il punto dello stato dei progetti – per 2,8 milioni di euro – previsti dalla misura 16.1 del Psr Basilicata 2014-2020, che ha visto un’ampia e qualificata partecipazione, con 375 partner coinvolti:
- undici i progetti di ricerca ammessi a finanziamento uno per ciascun comparto produttivo (cerealicoltura, ortofrutta, zootecnia da latte, da carne, vitivinicoltura, olivicoltura, forestale, altre filiere minori);
- 29 domande pervenute per una richiesta di circa 7,5 milioni di euro.
L’assessore ha aggiunto:
“L’attuazione ha risentito dell’emergenza Covid 19 e secondo i nostri Uffici si prevede che i progetti possano concludersi entro l’autunno prossimo.
Al 9 maggio scorso sono stati spesi circa 714 mila euro con una percentuale di poco inferiore al 26% con una forbice per i singoli progetti variabile tra lo 0% e il 61,7%.
Quanto alla sottomisura 16.2 – attivata finanziando al 100% senza anticipo – la realizzazione vede al 9 maggio scorso meno di 300 mila euro spesi su circa 4 milioni complessivi in dotazione pari ad uno stato di avanzamento inferiore all’8%.
Sono ritardi che necessitano di essere superati.
I nostri uffici sono impegnati nell’assistenza e consulenza alle imprese.
Il progetto ‘Infrastrutturazione di rete, siti di stoccaggio e distribuzione di Idrogeno (H2) e Metano liquido (GNL) nelle principali aree industriali della Regione Basilicata’, e la realizzazione in Basilicata di un Centro di Alta Tecnologia Nazionale per la realizzazione di progetti di ricerca e trasferimento tecnologia sulla mobilità ad idrogeno che non mancherà di produrre benefici e ricadute anche nel comparto agricolo oltre che per le attività delle industrie alimentari localizzate nelle aree industriali.
Obiettivo resta quello di affrontare i principali nodi strutturali del settore agricolo: limitatezza delle dimensioni aziendali, invecchiamento degli agricoltori, difficoltà a innovare e sviluppare forme di collaborazione tra imprese.
Questi punti di debolezza pregiudicano la competitività, in termini di costi di produzione e servizi offerti (logistica, eterogeneità dei livelli qualitativi delle produzioni nel tempo e tra aziende, difficoltà a livello di certificazioni e tracciabilità) e rendono difficile il reperimento e la diffusione delle innovazioni di processo e prodotto.
E’ pertanto prioritario favorire l’integrazione tra aziende (agricole e agroalimentari), sia a livello verticale – nelle filiere – che orizzontale – nel territorio, in modo da conseguire economie di scala e di scopo, ottimizzazione nell’organizzazione dei processi, riequilibrio delle posizioni contrattuali dei produttori, migliore disponibilità di servizi e più agevole accesso ai mercati.
Ed è quello che la Regione sta facendo ‘recuperando’ risorse finanziarie importanti per il IV Band Mipaaf che vede le imprese bloccate negli investimenti, prima di procedere al V Bando.
In relazione alla sostenibilità sociale ed ambientale di un qualunque processo produttivo, nel settore agricolo il recupero del legame al territorio di produzione rappresenta un fattore strategico di competitività e differenziazione, le cui potenzialità sono però ancora poco sfruttate.
Occorre inoltre individuare modalità semplificate di accesso alla terra sia per gli imprenditori esistenti che per giovani agricoltori, ma anche per nuovi soggetti interessati alle valenze multifunzionali dell’agricoltura (ad es. cooperative sociali).
Per affrontare le sfide delineate si deve contare sulle risorse che rappresentano punti di forza del nostro panorama agricolo e che devono essere tutelati e valorizzati quali la biodiversità, la qualità dei prodotti alimentari, il patrimonio forestale, il suolo.
Noi ci crediamo – mettendo in campo tutte le azioni possibili per incentivare questi strumenti – e incoraggiamo gli agricoltori a crederci di più”.