Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Chiara Gemma, Eurodeputata di “Insieme per il Futuro” Circoscrizione Sud e Basilicata:
“In questi giorni di forte caldo e siccità torna l’attenzione sul problema acqua, la risorsa naturale più preziosa della Basilicata.
Mai come in questo momento bisogna interrogarsi su come la Regione Basilicata e gli enti regionali preposti come l’Egrib e Acquedotto lucano agiscono per preservarla e valorizzarla.
Purtroppo, sono troppi i casi in cui l’acqua lucana viene sprecata a causa dell’inefficienza delle reti di distribuzione e della gestione poco oculata delle dighe e delle infrastrutture di conservazione.
I ritardi e i mancati interventi degli ultimi anni sono stati un grande errore e ci auguriamo che, come ha annunciato qualche mese fa il presidente della Regione Bardi, i lavori e le azioni che andavano effettuati vengano recuperati e realizzati grazie ai fondi del Pnrr.
Le risorse idriche della Basilicata vengono utilizzate per gli usi potabili, irrigui e industriali dei lucani e per vaste aree della Puglia e della Calabria, il modo in cui si gestiscono incide su milioni di persone, specialmente in un’epoca come questa caratterizzata da imponenti cambiamenti climatici.
Per queste ragioni, la Basilicata deve mettere al primo posto la tutela dell’acqua, il suo corretto consumo e la sua valorizzazione.
A partire dagli accordi e dalle spettanze economiche stipulati con le altre regioni, dalle tariffe applicate ai lucani e dalla gestione e manutenzione dei tre grandi schemi idrici lucani: lo Jonico-Sinni, l’Ofanto ed il Basento-Bradano.
Secondo gli esperti circa il 40% dell’acqua di queste infrastrutture viene disperso nelle condotte.
Inoltre, mai come ora, tutte le istituzioni dovrebbero promuovere delle campagne per un uso responsabile dell’acqua e per attivare delle pratiche efficaci di risparmio idrico.
Rispetto ai problemi di siccità di questi giorni, la Basilicata, pur trovandosi in una situazione difficile per l’irrigazione nel Metapontino, non è ancora in emergenza visto che negli invasi lucani ci sono ancora disponibili circa 400 milioni di metri cubi di acqua, un dato che fa registrare un calo di circa 50 milioni di metri cubi rispetto allo stesso periodo del 2021″.