Basilicata: grande attesa per l’arrivo della reliquia di Sant’Antonio da Padova! Ecco i dettagli

La reliquia di sant’Antonio “cammina” insieme ai pellegrini del Progetto Antonio 20-22 lungo la Basilicata, all’interno di uno speciale zaino che la custodisce, e attraverserà la regione nella zona del Pollino a fine luglio.

Dopo tre intere settimane di Calabria e i tre giorni di Sicilia, il gruppo di camminatori si sta ormai avviando a valicare il passo di Campotenese, dopo aver vissuto le ultime tappe di Calabria.

La staffetta, composta da pochi pellegrini, a cui altre persone, liberamente e anche per piccoli tratti, potranno aggregarsi senza necessità di iscrizione, toccherà nei prossimi giorni Rotonda, Castelluccio Inferiore, Lauria, Lagonegro, per poi entrare in Campania da Montesano sulla Marcellana.

Mentre i pellegrini si accingono ad attraversare la Piana di Sibari, è già tempo di bilanci per gli intensissimi giorni calabresi, segnati certo dal caldo, ma anche dai continui e festosi incontri con le comunità locali, grazie alla collaborazione con le diocesi, le comunità di religiosi e le parrocchie della regione.

A ogni sede di tappa è provvisoriamente consegnata una reliquia ex ossibus di sant’Antonio, affidata di volta in volta alla comunità cristiana del paese ospitante fino alla ripartenza dei camminatori per la tappa successiva.

Molte realtà del territorio hanno contribuito validamente all’organizzazione degli eventi religiosi e culturali inseriti nel cammino.

Vanno ringraziate le parrocchie, le amministrazioni comunali, le fraternità francescane, le singole persone coinvolte, senza le quali il programma sopra indicato non sarebbe immaginabile.

Per conoscere tutte le tappe del cammino, con distanze, dislivelli e programma del giorno: https://www.antonio2022.org/cammino/tappe/ (alcuni programmi sono in attesa di conferme e saranno caricati nei prossimi giorni).

Dal 28 luglio la staffetta dei pellegrini proseguirà il cammino verso la Campania, per arrivare il 9 ottobre a Padova, alla Basilica di Sant’Antonio, dopo aver percorso a piedi 1.800 chilometri lungo tutta la penisola in occasione degli ottocentenari antoniani.

Si segnala che sul canale YouTube del progetto Antonio 20-22 sono postati quotidianamente i video-racconti delle singole tappe di cammino.

ANTONIO 20-22 PERCHÉ

Interrogare la figura di sant’Antonio in occasione degli ottocentenari antoniani

Il pallottoliere della storia ci offre tre significativi anniversari ottocentenari in successione che stanno caratterizzando dal punto di vista antoniano il triennio 2020-2022 e che diventano opportunità per tornare a interrogare la figura di Antonio di Padova.

Anche papa Francesco ci ha incoraggiato a celebrare questi anniversari.

Parliamo degli 800 anni di vocazione francescana di Antonio (1220), del suo primo arrivo in Italia, naufrago in Sicilia, del suo primo incontro con san Francesco (1221), del suo “svelamento” con la predica di Forlì (1222), quando tutti i presenti poterono per la prima volta apprezzare la sua capacità ed efficacia di evangelizzatore.

La dimensione dell’annuncio, il mandato di far conoscere Gesù tra la gente rimarrà il suo tratto distintivo per il resto dei suoi giorni.

Ecco il perché del Progetto “Antonio 20-22”, ed ecco il perché del tornare sulle strade percorse da Antonio 800 anni fa, nel segno dell’incontro.

CHE COSA, QUANDO E COME

Dal 30 giugno al 9 ottobre, lungo le strade percorse da sant’Antonio 800 anni fa

Il cammino a piedi lungo le strade percorse da sant’Antonio è la più evocativa delle iniziative curate dal Progetto “Antonio 20-22”, che è stato questo e molto altro.

Si tratta di un’itineranza povera, a staffetta, con un piccolo gruppo di pellegrini cui altri, liberamente e senza necessità di alcuna iscrizione, si aggregano di giorno in giorno alla partenza, affiancandosi lungo il percorso o all’arrivo di tappa per pregare insieme alla comunità ospitante.

I camminatori portano con sé, in uno speciale zaino porta reliquiario, una reliquia ex ossibus di sant’Antonio.

I NUMERI

  • Oltre 1.800 chilometri;
  • oltre 3 milioni di passi;
  • 19,5 chilometri di media;
  • 9 regioni attraversate;
  • 42 diocesi incontrate;
  • 92 tappe;
  • 103 giorni di impegno (alcune domeniche, come già facevano i pellegrini medievali, la staffetta sosterà);
  • 45.919 metri di salite, e altrettanti di discese;
  • 12 tappe molto impegnative;
  • 29 impegnative;
  • 25 medie;
  • 25 facili.

DA DOVE E PER DOVE

Da Capo Milazzo e poi lungo la via Popilia, fino a immettersi nel Cammino di sant’Antonio destinazione Padova

La Basilica del Santo è l’ultimo approdo di sant’Antonio, ma esiste anche un suo primo luogo di approdo in Italia, ed è in Sicilia: Capo Milazzo, in provincia di Messina, dove oggi sorge un piccolo e suggestivo santuario rupestre dedicato al Santo.

Attraversato lo Stretto, il percorso segue per quanto possibile il tracciato dell’antica via Popilia attraversando Calabria, Basilicata, Campania, Lazio (da questa regione iniziano le frecce del tracciato ufficiale “Il Cammino di sant’Antonio), Umbria, Toscana (tappa significativa eremo di La Verna), Emilia Romagna (tappa significativa eremo di Montepaolo a Forlì) e Veneto, per terminare in Basilica di Sant’Antonio a Padova il 9 ottobre.

IL PROGETTO “ANTONIO 20-22”

Il progetto è espressione dei Frati minori conventuali della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova, voluto e ideato – insieme ai collaboratori laici – da alcune delle principali realtà della famiglia antoniana:

  • Pontificia Basilica di S. Antonio a Padova;
  • Messaggero di sant’Antonio;
  • Il Cammino di Sant’Antonio;
  • Associazione Cammino di S. Antonio;
  • Centro Francescano Giovani – Nord Italia;
  • Peregrinatio Antoniana;
  • Caritas Sant’Antonio.

Conta inoltre sul patrocinio dell’intera famiglia francescana d’Italia (frati conventuali, cappuccini, minori, Tor; clarisse delle diverse federazioni; suore francescane; laici francescani dell’Ofs).