“Quando è in gioco la salute dei cittadini e il funzionamento dei servizi sanitari la politica e chi ricopre ruoli istituzionali hanno il dovere di trovare insieme tutte le soluzioni possibili e il più rapidamente possibile.
La grave situazione che si è venuta a creare in Basilicata, rispetto al rischio che decine di migliaia di lucani sarebbero sul punto di non poter più ricevere le prestazioni sanitarie prenotate in una delle strutture private della specialistica ambulatoriale regionale, merita risposte e azioni politiche super partes e immediate”.
Con questo appello alle forze politiche lucane, anche l’eurodeputata di Impegno Civico Chiara Gemma interviene sul possibile blocco dei servizi ambulatoriali nelle strutture accreditate della Basilicata.
Spiega Gemma:
“La vicenda è ancora più grave se è vero che, così come hanno spiegato i titolari delle strutture coinvolte, si tratta sostanzialmente di un tragico caso di mala burocrazia provocato da tre delibere (due della Giunta regionale e una dell’Azienda sanitaria di Potenza del 18 agosto scorso) riferite alla definizione e alla gestione dei budget per i tetti di spesa per l’erogazione dei servizi sanitari.
In casi come questi, urgenti e fondamentali per i bisogni primari dei cittadini, è necessario che si affermi il primato della politica e chi di competenza si assuma le proprie responsabilità dimostrando che gli aspetti burocratici e tecnici vengono dopo gli interessi della collettività.
Inoltre non sarebbero giustificabili ulteriori ritardi e inefficienze a causa delle ferie estive, della campagna elettorale per le elezioni del 25 settembre o delle differenti vedute programmatiche delle singole forze politiche.
Detto questo ci auguriamo e siamo fiduciosi che il presidente Bardi, l’assessore alla Sanità Fanelli e tutti i gruppi consiliari della Regione Basilicata stiano facendo il massimo per risolvere al più presto l’inaudita e assurda vicenda.
E’ noto a tutti – conclude l’europarlamentare del Sud e della Basilicata – che in assenza di immediate soluzioni si potrebbe creare una vera e propria emergenza sanitaria con il blocco di tutte le attività specialistiche. Pertanto, bene hanno fatto le strutture accreditate a chiedere anche l’intervento dei Prefetti di Potenza e Matera.
Basti dire che stando ai dati diffusi, la situazione sanitaria della Basilicata è già difficilissima a causa delle circa 220 mila prestazioni in lista di attesa accumulatesi durante i due anni del Covid. E di queste molte riguardano esami diagnostici e prestazioni urgenti salvavita e oncologiche”.