La proposta di estendere l’ora legale tutto l’anno per contrastare il caro energia lanciata dalla Sima, Società Italiana di Medicina Ambientale, porterebbe a risparmi di almeno 500 milioni l’anno.
Ma è realmente fattibile?
In proposito Today specifica:
“Nel caso in cui la situazione del caro energia dovesse precipitare nelle prossime settimane, l’estensione dell’ora legale tutto l’anno potrebbe diventare realtà in Italia?
I partiti politici, con sfumature diverse, non sembrano essere contrari, mentre Draghi e Cingolani non si sono ancora pronunciati. I risparmi sarebbero notevoli.
“Non tornare all’ora solare”: la proposta
Facciamo un po’ di chiarezza, tra ipotesi e certezze varie. L’ora legale è la diffusa convenzione di spostare avanti di un’ora le lancette degli orologi di uno Stato per sfruttare meglio l’irradiazione del sole durante il periodo estivo. Con il termine ora solare ci si riferisce invece all’orario statale usato durante il periodo invernale, quando esso coincide con quello del meridiano del fuso orario di riferimento, chiamato anche “ora civile convenzionale”.
Lo scopo dell’ora legale è proprio quello di consentire un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica. Spostare in avanti di un’ora le lancette degli orologi significa ritardare l’utilizzo della luce artificiale nei periodi in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento.
I mesi che segnano il maggior risparmio energetico sono aprile e ottobre, mentre i risparmi sono più contenuti nei mesi estivi, quando la maggior parte degli uffici sono chiusi.
L’ora legale non fa miracoli, non può ovviamente aumentare le ore di luce disponibili, ma solo, semplicemente, indurre un maggior sfruttamento delle ore di luce che sono solitamente “sprecate” a causa delle abitudini di orario.
Si consideri ad esempio una persona che dorma ogni giorno dalle 23 alle 7: d’estate il sole sorge ben prima delle 7, e quindi utilizzando l’ora legale è possibile sfruttare l’ora di luce dalle 6 alle 7 e ritardare di un’ora l’accensione della luce elettrica alla sera.
La proposta di non tornare all’ora solare l’ha lanciata tra i primi, nei giorni scorsi, il presidente della società di medicina ambientale Alessandro Siani. Prima della crisi Ucraina, la società di distribuzione Terna aveva calcolato che negli ultimi quindici anni, nel periodo fra il 27 marzo e il 30 ottobre, quando vige l’ora legale, sono stati risparmiati 10 miliardi di kilowattora, pari a 1,8 miliardi di euro.
Nel 2018 il Parlamento europeo ha approvato con oltre l’ottanta per cento dei sì l’abolizione dell’obbligo dell’alternanza ora solare-ora legale, lasciando liberi gli Stati di scegliere se adottarla o meno.
Mentre si discute di razionamenti del gas alle imprese, sabato in Dad per le scuole e riduzione della durata dei riscaldamenti dal prossimo autunno, il passaggio permanente all’ora legale “consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare ogni giorno e, considerati gli attuali prezzi del gas, determinerebbe nel nostro Paese risparmi sui consumi di energia stimabili in circa un miliardo di euro solo nel primo biennio”, ha detto ancora Siani.
Ora legale 365 giorni all’anno: le posizioni dei partiti
I primi a schierarsi immediatamente a favore dell’ora legale tutto l’anno sono stati i Verdi: “Assumere rapidamente provvedimenti immediati di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni climalteranti come l’estensione dell’ora legale a tutto l’anno solare”, ha chiesto Dario Balotta, responsabile trasporti del partito e in corsa per il Senato nel collegio della Lombardia Est.
La misura, ha detto, “potrebbe raddoppiare i risparmi di energia a quasi 380 milioni di euro e ridurre le emissioni di Co2 di almeno 400mila tonnellate”.
Ma il consenso è trasversale, dal Pd a Forza Italia. In una fase di crisi energetica senza precedenti da decenni a questa parte, prorogare l’ora legale consentirebbe il risparmio di almeno mezzo miliardo di euro, forse di più. Sperimentar non nuoce, questo il ragionamento: ma dovrebbe essere una tessera di un mosaico più articolato per l’efficienza energetica e il consumo sostenibile.
Un po’ diversa è invece la posizione della Lega: “Sull’ora legale stiamo facendo studi da 36 ore per capire se ne vale la pena: se si guadagna in termini di risparmio energetico la sera, si perde al mattino. Probabilmente la soluzione sarà non di stabilizzarla per sempre ma di prorogarla per qualche mese o qualche settimana”, dice Paolo Arrigoni, responsabile energia del Carroccio.
Il premier Draghi e il ministro Cingolani in ogni caso ancora non si sono pronunciati: sarà interessante capire se prima del 30 ottobre (quando dovrebbe tornare l’ora solare) l’attuale governo, che è in carica per gli affari correnti, oppure, se sarà già insediato, il prossimo esecutivo prenderanno decisioni in tal senso. L’ipotesi c’è, e non sembrano sussistere particolari controindicazioni”.