In un comunicato stampa, Mons. Pino Caiazzo, arcivescovo della diocesi di Matera-Irsina sul rinnovo e rivisitazione della curia alla luce delle indicazioni della CEI, della Ceb, del sinodo e nuove nomine, fa sapere:
“Carissimi,
dopo gli incontri della settimana scorsa con il Consiglio presbiterale e il Consiglio pastorale Diocesano, vi rendo partecipi di quanto ho loro comunicato in vista della rivisitazione della Curia, tenendo presente le indicazioni del nostro Sinodo Diocesano, della CEI e della CEB.
Dice il nostro Sinodo Diocesano nel “Documento finale” al N° 22:
Per favorire e incrementare lo stile sinodale della nostra Chiesa, di vitale importanza è il ruolo degli Uffici diocesani a servizio del ministero del Vescovo e a sostegno della vita pastorale e della missione delle comunità, in definitiva della crescita spirituale di tutto il Popolo di Dio.
Lo Statuto della Curia che si sta rinnovando, oltre a definire compiti e finalità dei singoli Uffici, deve promuovere anche una maggiore responsabilità degli stessi nel favorire l’esercizio di una pastorale integrata, meno settoriale, più a servizio della cura delle persone che vivono contemporaneamente una determinata condizione di vita (ragazzi, giovani, adulti, anziani), uno stato di vita (sposati, genitori, singoli, vedovi), diverse appartenenze (scuola, lavoro, ricerca del lavoro, disoccupazione), appartenenza alla comunità cristiana e alla società civile e politica.
Non basta per questo che gli Uffici prendano delle iniziative in comune, studino anche insieme come far fronte alla complessità della vita, sappiano leggere insieme il bisogno di salvezza e la domanda di senso degli uomini e delle donne del nostro tempo e collaborino alla realizzazione dei programmi pastorali.
Gli Uffici siano conosciuti e riconosciuti in tutte le comunità e dai sacerdoti e dai laici per il servizio che svolgono i compiti cui sono chiamati.
In definitiva sono più a servizio della comunione che dell’uniformità.
L’autorevolezza degli Uffici dipende più dal servizio che rendono e meno dalle iniziative che propongono.
La CEI ci ricorda che:
I presbiteri, i diaconi e i laici che prestano il loro servizio in Curia sono nominati dal vescovo per cinque anni con possibilità di un secondo mandato o ad nutum Episcopi.
Normalmente, cessano dal servizio al compimento del settantacinquesimo anno di età.
I fedeli laici possono essere nominati Direttori di quegli Uffici di Curia che, per la natura delle loro funzioni, non richiedano di essere diretti da un presbitero o da un diacono.
Dice di Codice di Diritto Canonico:
Can. 476 – Ogni qualvolta lo richieda il buon governo della diocesi, possono essere costituiti dal Vescovo diocesano anche uno o più Vicari episcopali; essi hanno la stessa potestà ordinaria che, per diritto universale, a norma dei canoni seguenti, spetta al Vicario generale, o per una parte determinata della diocesi, o per un genere determinato di affari, o in rapporto ai fedeli di un determinato rito o di un ceto determinato di persone.
Can. 477 – §1. Il Vicario generale e il Vicario episcopale vengono nominati liberamente dal Vescovo diocesano e da lui possono essere liberamente rimossi, fermo restando il disposto del can. 406; il Vicario episcopale che non sia Vescovo ausiliare sia nominato per un tempo da determinarsi nell’atto di costituzione.
Can. 480 – Il Vicario generale e il Vicario episcopale devono riferire al Vescovo diocesano sulle principali attività programmate e attuate e inoltre non agiscano mai contro la sua volontà e il suo intendimento.
Can. 481 – §1. La potestà del Vicario generale e del Vicario episcopale cessa allo scadere del mandato, con la rinuncia e, salvi restando i cann. 406 e 409, con la rimozione intimata loro dal Vescovo diocesano e inoltre quando la sede episcopale diviene vacante.
La CEB, recependo le indicazioni nazionali e della Chiesa, indica le nomine per i diversi uffici non oltre i due mandati di cinque anni ciascuno (massimo 10 anni).
Tutti devono avere sempre presente che la missione che svolgono in Curia è ministero a servizio della Chiesa, nell’obbedienza al vescovo e in riferimento alla Chiesa diocesana.
La presenza presso la Curia di religiosi/religiose o di altri consacrati/e che non siano presbiteri o diaconi è concordata, anche per quanto concerne le modalità di collaborazione, tra il vescovo e il responsabile delle diverse comunità.
Alla luce di queste indicazioni, affinchè ci sia vera sinergia tra i diversi uffici, il nuovo assetto della Curia, sotto la guida del Vicario generale nonché Moderatore di Curia, sarà così sistemato:
Vicario Episcopale per la Pastorale
Anima e coordina l’attività pastorale dei vari uffici di Curia in modo che la proposta pastorale della Diocesi non risulti frammentaria ma unitaria e rispondente alle direttive del Vescovo, principio e fondamento della unità e della missione della Chiesa.
L’assunzione del compito, con la conseguente qualifica di Ordinario Diocesano (can. 134), avviene nel quadro della normativa vigente, con riferimento in particolare ai cann. 476-481. Le competenze affidate in modo speciale al Vicario Episcopale per il Coordinamento dell’Attività Pastorale sono quelle di:
1. Seguire e coordinare la fase di elaborazione del Progetto Pastorale Diocesano, in unione con il Vescovo e il Vicario Generale.
2. Assistere, o sostituire il Vescovo, nella presidenza del Consiglio Pastorale Diocesano.
3. Promuovere l’attività del Consiglio Pastorale Diocesano e coordinarla con gli altri organismi diocesani di partecipazione.
4. Seguire e promuovere il lavoro dei Consigli Pastorali Vicariali (da eleggere).
5. Seguire l’attuazione del Progetto Pastorale Diocesano, verificandone la ricezione e l’applicazione negli organismi della Curia Diocesana interessati, nelle Parrocchie, nelle Associazioni, nei Gruppi, nei Movimenti, nei Cammini di fede presenti in Diocesi.
6. Tenere frequenti rapporti con i Vicari Foranei, aiutandoli e guidandoli nelle loro funzioni; curare che le indicazioni pastorali del Vescovo vengano recepite e attuate a livello diocesano, vicariale e parrocchiale; proporre e dirigere in modo organico le iniziative concrete dei settori degli Uffici coordinati da lui, d’intesa con i responsabili degli stessi.
7. Favorire lo spirito di comunione ecclesiale e di collaborazione tra i gruppi, movimenti, associazioni e cammini di fede presenti in diocesi.
Egli svolge attività di coordinamento tra le attività degli Uffici della Curia a lui affidati in stretta collaborazione di intenti con il Vicario Generale e con gli altri Vicari Episcopali per una armonica attuazione del Progetto pastorale dell’Arcivescovo.
Vicario Episcopale per l’amministrazione dei Beni
Vigila sull’amministrazione di tutti i beni appartenenti alle persone giuridiche pubbliche e sulle associazioni private dei fedeli dell’Arcidiocesi perché, nell’ambito amministrativo dei beni, non si insinuino abusi.
Cura che si osservino le disposizioni generali e diocesane relative agli atti di straordinaria amministrazione.
Ha la facoltà di concedere le licenze per gli atti di straordinaria amministrazione, eccettuati i casi in cui il diritto riserva tale facoltà al Vescovo diocesano.
Vigila perché, a norma delle disposizioni diocesane, funzionino i Consigli parrocchiali per gli Affari Economici.
Approva i bilanci degli enti ecclesiastici e ne dispone l’ispezione amministrativa.
Lavora in stretta collaborazione con il Collegio dei Consultori, l’Economo Diocesano e il Consiglio per gli affari economici, il Presidente dell’Istituto Sostentamento Clero.
Sono sotto la sua diretta giurisdizione l’Ufficio legale diocesano; l’Ufficio tecnico diocesano; l’Ufficio diocesano per la costruzione delle nuove Chiese.
Svolge attività di coordinamento amministrativo degli Uffici della Curia in stretta collaborazione di intenti con il Vicario Generale e con gli altri Vicari Episcopali per una armonica attuazione del Progetto pastorale dell’Arcivescovo.
Vicario Episcopale per la Nuova evangelizzazione e la Catechesi
Dopo il “Direttorio catechistico generale” del 1971 e il “Direttorio generale per la catechesi” del 1997, è stato pubblicato il nuovo “Direttorio per la catechesi”, redatto dal Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova evangelizzazione.
Il documento è stato approvato da Papa Francesco il 23 marzo 2020, memoria liturgica di San Turibio di Mogrovejo che, nel XVI secolo, diede forte impulso all’evangelizzazione e alla catechesi (cfr Sinodo Diocesano Art. 294-305).
È lo stretto legame tra evangelizzazione e catechesi la peculiarità del nuovo Direttorio che sottolinea l’unione tra primo annuncio e maturazione della fede, alla luce della cultura dell’incontro.
Tale peculiarità – si spiega – è quanto mai necessaria di fronte a due sfide per la Chiesa, in epoca contemporanea: la cultura digitale e la globalizzazione della cultura.
Promuove nella comunità diocesana una più incisiva consapevolezza della Nuova Evangelizzazione con opportune iniziative che incoraggino un discernimento dei mutamenti che interessano la vita cristiana nei vari contesti culturali e sociali del nostro territorio.
Si avvale di un Osservatorio delle nuove povertà spirituali e valoriali del nostro ambiente, coinvolgendo i Centri Culturali presenti in Diocesi.
Avrà come sede la Parrocchia di S. Pietro Caveoso (Matera) che diventerà anche un Centro di spiritualità biblica (cfr Sinodo Diocesano n° 82).
Svolge attività di coordinamento tra le attività degli Uffici della Curia a lui affidati in stretta collaborazione di intenti con il Vicario Generale e con gli altri Vicari Episcopali per una armonica attuazione del Progetto pastorale dell’Arcivescovo
Delegato Arcivescovile per la Cultura, la Pastorale della Scuola e dell’Università e del Laicato
Il Delegato si specifica per la pastorale della cultura nel territorio materano, secondo le piste indicate dai documenti magisteriali recenti.
Ciò si articola sia come animazione cristiana della cultura del nostro territorio, sia come inculturazione della fede nelle nuove realtà culturali e sociali in esso emergenti.
Persegue i suoi obiettivi soprattutto instaurando dialogo, presenza animatrice, collaborazione con le istituzioni culturali dei Comuni e della Provincia e con le varie realtà culturali che operano nel nostro territorio, sia di ispirazione cristiana (sono molte), sia formalmente laiche, ma con le quali è possibile instaurare dialogo e collaborazione.
In questi ultimi anni si è dedicata particolare attenzione al mondo dell’Università di Matera: si sta portando avanti un rapporto molto valido e proficuo con il mondo dei dirigenti e dei docenti e soprattutto con gli studenti.
Promuove iniziative culturali finalizzate alla conoscenza e alla diffusione dell‘antropologia cristiana attraverso la Consulta della pastorale della cultura con rappresentanti, tra l’altro, provenienti da ogni Vicaria dell’Arcidiocesi.
Promuove la formazione e la valorizzazione dei laici nella vita della Chiesa diocesana incentivando il funzionamento della Consulta Diocesana delle Aggregazioni laicali (CDAL) perché divenga luogo di sintesi delle esperienze ecclesiali, soggetto propulsore di iniziative in sintonia con il Consiglio Pastorale Diocesano.
Favorisce la missione dei laici nel mondo anche nel campo sociale e politico in conformità all’indole secolare della loro vocazione (cfr Sinodo Diocesano nn° 92-95; Art. 281-293).
Svolge attività di coordinamento tra le attività degli Uffici della Curia a lui affidati in stretta collaborazione di intenti con il Vicario Generale e con gli altri Vicari Episcopali per una armonica attuazione del Progetto pastorale dell’Arcivescovo.
Delegato Arcivescovile per la Pastorale sociale, il lavoro, la giustizia e la pace, la custodia del Creato
Problemi Sociali. “Le parole e le azioni di Gesù, contenute nei Vangeli, costituiscono il paradigma a cui si riferisce la Dottrina sociale della Chiesa quando parla di sacralità della persona, della sua naturale socievolezza e relazionalità, della carità e della verità, della giustizia e della pace, del valore e del significato del lavoro, della famiglia e della vita, dell’economia e della politica, della custodia del creato, della destinazione universale dei beni, del primato del regno di Dio rispetto a ogni realtà terrena.
In tempi e luoghi diversi, la pastorale sociale continua ad aiutare i pastori e i fedeli nell’impegno “di scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del Vangelo, così che, in modo adatto a ciascuna generazione, possa rispondere ai perenni interrogativi degli uomini sul senso della vita presente e futura e sulle loro relazioni reciproche” (GS 4).
“Il mondo del lavoro è una priorità umana. E pertanto, è una priorità cristiana, una priorità nostra, e anche una priorità del Papa. “Perché viene da quel primo comando che Dio ha dato ad Adamo: “Va’, fa’ crescere la terra, lavora la terra, dominala”. C’è sempre stata un’amicizia tra la Chiesa e il lavoro, a partire da Gesù lavoratore. Dove c’è un lavoratore, lì c’è l’interesse e lo sguardo d’amore del Signore e della Chiesa”. (Discorso di Papa Francesco ai lavoratori – Genova 27 Maggio 2017).
Giustizia e pace (Giornata della pace). “Ci sono situazioni in cui l’ordine regna; ma non sempre l’assenza della guerra è sinonimo di pace. C’è infatti assenza di conflitto anche nelle situazioni di oppressione, quando il debole soggiace alla prepotenza del forte e non è in grado di reagire e di opporsi. In tal caso la pace apparente è la maschera iniqua di un ordine perverso, fondato sulla forza e sull’ingiustizia: essa sconta la propria menzogna nella minaccia di rivolta che si genera dentro alla disperazione degli oppressi.
Il giogo dell’ingiustizia infatti non è sopportabile a lungo e l’uomo che la subisce è spinto a scuoterlo, anche a costo della vita.
La ferita più profonda inferta dall’ingiustizia è quella della violazione dei diritti umani, e quindi dei diritti dei popoli.
La pace infatti non può realizzarsi quando tali diritti propri sono oppressi da una relazione prevaricatrice, o quando sono trascurati o dimenticati dal silenzio e dall’indifferenza” (Educare alla pace, Commissione ecclesiale Giustizia e pace – Roma, 24 giugno 1998).
Custodia del creato (Giornata del ringraziamento, Giornata per la salvaguardia del creato). “Noi rivolgiamo, a quanti occupano una posizione di rilievo in ambito sociale, economico, politico e culturale, un urgente appello a prestare responsabilmente ascolto al grido della terra e ad attendere ai bisogni di chi è marginalizzato, ma soprattutto a rispondere alla supplica di tanti e a sostenere il consenso globale perché venga risanato il creato ferito.
Siamo convinti che non ci possa essere soluzione genuina e duratura alla sfida della crisi ecologica e dei cambiamenti climatici senza una risposta concertata e collettiva, senza una responsabilità condivisa e in grado di render conto di quanto operato, senza dare priorità alla solidarietà e al servizio”. (Messaggio congiunto di papa Francesco e del patriarca ecumenico Bartolomeo per la giornata mondiale di preghiera per il creato – I settembre 2017) (cfr Sinodo Diocesano nn° 96-99).
Svolge attività di coordinamento tra le attività degli Uffici della Curia a lui affidati in stretta collaborazione di intenti con il Vicario Generale e con gli altri Vicari Episcopali per una armonica attuazione del Progetto pastorale dell’Arcivescovo.
Delegato Arcivescovile per il Clero e la Vita Consacrata
Aiuta l’Arcivescovo a realizzare la propria responsabilità di promozione, di animazione e di comunione verso il clero, gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica nella Arcidiocesi, conoscendoli, apprezzandoli ed effettivamente incrementandoli anche attraverso una pastorale vocazionale aperta a tutte le vocazioni, nella linea degli orientamenti della Chiesa.
Il delegato episcopale per il clero ha il compito di aiutare il Vescovo in ordine ai problemi della vita sacerdotale, in vista di una sempre più effettiva comunione presbiterale.
Visiterà periodicamente il clero e seguirà con peculiare attenzione i sacerdoti anziani e malati.
D’intesa con il Delegato per la pastorale, cura la continua e progressiva formazione spirituale, teologica, liturgica e pastorale dei presbiteri della diocesi (aggiornamento zonale, corsi residenziali, giornate di studio). Unitamente al Responsabile diocesano per il clero giovanile predispone il programma di formazione dei sacerdoti diocesani.
Svolge funzioni di coordinamento tra le attività degli Uffici pastorali della Curia per una armonica attuazione del Progetto pastorale dell’Arcivescovo (cfr Sinodo Diocesano, Art. 40-53).
Delegato Arcivescovile per il Clero giovane, per il Diaconato permanente e le vocazioni
Rendere attuali le indicazioni offerte dal recente Sinodo dei Giovani e curare l’aspetto vocazionale all’interno della nostra Diocesi: sono questi i principali riferimenti che guidano le azioni di questa Area che, in un’ottica sinodale, vuole testimoniare la vita consacrata e la vita cristiana al mondo, partendo in particolare dai giovani.
Si intende intercettare la loro ricerca autentica, sincera del Signore, in un mondo che li sollecita ogni giorno con nuovi strumenti e modalità di relazione.
Il compito della comunità cristiana è quello di mettersi accanto e accompagnarli nelle piccole e grandi scelte della vita.
Per i giovani preti, le esperienze pastorali della Chiesa italiana e lo stesso cammino di formazione dei Seminari indicano come sia necessario abituarsi a non «correre da soli», ma piuttosto a fare squadra talvolta anche nell’organizzazione della vita quotidiana.
Una visione diversa quindi che porta i nuovi sacerdoti a sperimentare una mentalità aperta ad esperienze di fraternità che aiutino il prete a non essere solo nel suo apostolato.
Abituati da sempre ad avere un sacerdote per parrocchia, circondato (neppure sempre) da alcuni laici che lo aiutano, dobbiamo come comunità e come sacerdoti accettare la sfida di un mondo che cambia.
Per questo vivere già nel periodo di formazione un legame più stretto (certo ben diverso dalla vita religiosa) educa e favorisce, nel periodo successivo, di maturare un’apertura a forme di «vita comune» in base alle necessità che si presentano.
Non si tratta quindi solo di un legame col vescovo e con i confratelli, ma soprattutto della disponibilità a sperimentare una pastorale ed una programmazione in comune, a rendersi disponibili anche a vivere sotto lo stesso tetto per affrontare insieme e con maggior forza il cammino spirituale e materiale della quotidianità.
Indispensabile il confronto e la vicinanza del vescovo ed il franco confronto con gli altri sacerdoti.
Quest’Area interagisce fortemente con il Seminario Regionale di Basilicata come proposta formativa, una realtà che non è legata solo ai futuri presbiteri ma rappresenta una vera e propria casa di formazione per tutta la comunità diocesana (cfr Sinodo Diocesano Art. 55-58).
Svolge funzioni di coordinamento tra le attività degli Uffici pastorali della Curia per una armonica attuazione del Progetto pastorale dell’Arcivescovo.
Nomine Curia
Alla luce di queste indicazioni viene reso noto il nuovo assetto riguardante i Vicari episcopali e i Delegati arcivescovili.
Dopo il Congresso Eucaristico saranno rese note le nomine dei nuovi Direttori che subentreranno a quanti hanno già concluso due o più mandati.
Restano confermati:
- Mons. Biagio Colaianni Vicario generale e Moderatore Curia;
- Mons. Filippo Lombardi Vicario per la Pastorale;
- D. Michele Leone Vicario episcopale per gli Affari economici;
- D. Vincenzo Di Lecce Delegato Arcivescovile per il Clero e la Vita Consacrata;
- Mons. Pierdomenico Di Candia Delegato Arcivescovile per il Clero giovane, per il Diaconato permanente e le Vocazioni.
Nuove nomine:
- D. Pasquale Giordano Vicario episcopale per la nuova Evangelizzazione e la Catechesi – S. Pietro Caveoso: Centro di spiritualità biblica (Matera);
- D. Michele La Rocca Delegato Arcivescovile per la Cultura, la Pastorale della Scuola e dell’Università e del Laicato;
- D. Antonio Polidoro Delegato Arcivescovile per la Pastorale Sociale, il Lavoro, la Giustizia e la Pace, la Custodia del Creato.
Sento di ringraziare i confratelli presbiteri e i nuovi diaconi che, in spirito di obbedienza e di servizio alla nostra Chiesa, si sono messi in discussione, anche dopo poco tempo dalle nomine ricevute, per iniziare un nuovo servizio, oppure che hanno lasciato, dopo diversi anni, la vita parrocchiale per dedicarsi ad un servizio di più ampio respiro diocesano.
Ringrazio i PP. Francescani (P. Giuseppe Castronuovo, P. Pietro Anastasio, P. Carlo Basile) per quanto ci hanno dato con generosità e impegno in questi anni tra noi, assicurando loro la preghiera nei nuovi incarichi che hanno ricevuto.
Altresì accogliamo P. Enrico Agovino quale nuovo parroco di Cristo Re, e P. Luigi D’Auria quale nuovo Rettore del Santuario della Madonna della Palomba.
A giorni firmerò la convenzione con la Madre Generale della Congregazione delle Suore di Gesù Crocifisso Missionarie Francescane.
Sarà così aperta ufficialmente una nuova Comunità presso la Parrocchia S. Vincenzo dè Paoli in La Martella con possibilità di aiuto in quella di S. Antonio.
Preghiamo per tutti loro affidandoli alla protezione della Mamma Celeste, la Madonna della Bruna, preparandoci a vivere il grande momento ecclesiale: il XXVII Congresso Eucaristico Nazionale.
Le nomine diventeranno effettive dal 27 settembre 2022, memoria di S. Vincenzo dè Paoli, Sacerdote
Vi abbraccio e benedico”.