Riceviamo e pubblichiamo una nota di Gianni Leggieri, Consigliere regionale del MoVimento Cinque Stelle:
“In una approfondita analisi pubblicata sul Sole24 Ore, che parte da una ricerca Istat sui servizi presenti nei piccoli Comuni, ho trovato conferma di quanto affermo da quasi dieci anni come rappresentante delle istituzioni all’interno del Consiglio regionale.
Come noto, la popolazione lucana va incontro ad un inesorabile invecchiamento.
Il mese di settembre è sintomatico.
Ogni anno ci offre un quadro sempre più desolante.
Raggiunta la maggiore età, tagliato il traguardo del diploma di maturità, centinaia di giovani lucani riempiono treni e autobus per trasferirsi per motivi di lavoro o di studio nelle città italiane e all’estero.
Una emorragia di forze fresche e vitali, che il più delle volte non sono destinate a ritornare nei luoghi natii con conseguenze da un punto di vista sociale ed economico, considerato che si spostano capitali e forza lavoro altrove.
La ricerca dell’Istat richiamata, evidenzia che i Comuni delle “aree interne”, quelli lontani da ospedali, scuole e ferrovie patiscano situazioni di sottosviluppo e di invecchiamento della popolazione senza un ricambio generazionale. Un destino, potremmo dire, segnato per sempre se non si corre ai ripari.
È bene ricordare che il 59% della superficie italiana è occupato da aree interne: qui risiedono circa 13 milioni di persone, il 23% della popolazione residente.
I dati evidenziano che quasi 4mila Comuni (il 48,5% del totale italiano) sono “classificati come intermedi, periferici o ultraperiferici in base alla distanza, misurata in tempi medi di percorrenza stradale, dai Comuni-polo o poli intercomunali più vicini in grado di offrire simultaneamente servizi di base nella salute (un ospedale sede di Dipartimento di emergenza e urgenza di I livello), istruzione (almeno un liceo classico o scientifico e almeno uno fra istituto tecnico e istituto professionale) e mobilità (una stazione ferroviaria almeno di categoria “silver”, cioè medio-piccola)”.
Nel Sud Italia ben il 65% dei Comuni rientra in questa particolare categoria.
È qui che, purtroppo, si verifica il distacco dai servizi essenziali. Una situazione che riguarda direttamente pure la Basilicata.
Ecco, dunque, che le analisi presentate dall’Istat rilevano che le infrastrutture (a partire dalle strade e dalle ferrovie) sono fondamentali per contrastare le condizioni di svantaggio.
I Comuni isolati sono destinati a spopolarsi e a scomparire.
I disagi per i residenti diventano la quotidiana condizione con cui fare i conti. Assistiamo ad una vera e propria mortificazione della cittadinanza e dei diritti costituzionali.
Voglio ricordare, infine, che sempre l’Istat ha fatto scattare per la Basilicata l’allarme rosso rispetto agli scenari futuri collegati al declino demografico nel 2070.
L’agenda politica non può più essere un insieme di pagine bianche da riempire saltuariamente con appunti incomprensibili.
Mi domando e chiedo, chi per quarant’anni ha calcato la scena politica della Basilicata e si ripresenta al cospetto degli elettori in quale realtà vive?”.