È ufficiale: la Lega è stata condannata.
Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso della Procura di Genova che ne chiedeva il pignoramento immediato dei beni per la vicenda dei fondi elettorali del periodo Bossi-Belsito.
Il primo, fondatore e segretario del partito, il secondo, tesoriere: all’epoca dei fatti, entrambi erano stati condannati rispettivamente a 2 anni e sei mesi e a 4 anni e 10 mesi.
49 i milioni di euro pare da loro indebitamente incassati mediante i rimborsi elettorali per il triennio 2008-2010 e oggi il rischio è che questi vengano confiscati non solo alle casse di via Bellerio (colme di appena 5 milioni di euro), ma a quelle di qualsiasi altra attività o entità giuridica ad essa collegata (sedi locali, associazioni, Onlus).
Due le strade che si aprono adesso per il Carroccio:
- decretare il crollo del partito e rifondarne un altro con nome nuovo (prospettiva per niente lontana per il sottosegretario Giorgetti il quale, la scorsa settimana, dichiarava la chiusura dei battenti in caso di esito negativo);
- fondare una grande colazione con più partiti di centro-destra.