Anche se non figurava all’ordine del giorno è stato approvato un emendamento al decreto legge Aiuti ter che autorizza l’attivazione di nuove trivelle per estrarre il gas in zone che oggi sono escluse dalle attività di ricerca.
La modifica del Pitesai, il Piano per la programmazione delle estrazioni, punta a raddoppiare la quantità di gas nazionale.
Spiega il premier Meloni:
“Le misure adottate sull’energia non sono solo sul piano emergenziale, non solo sul caro bollette, ma anche per permettere di essere questa nazione indipendente e autonoma.
Ci sarà la possibilità di liberare alcune estrazioni di gas italiano, immaginando nuove concessioni, chiedendo ai nuovi concessionari che vorrebbero accedere alle concessioni di mettere in campo da gennaio gas da destinare alle aziende energivore a un prezzo calmierato.
Il governo dovrà fare dei decreti ministeriali che specificheranno meglio ma il prezzo così calmierato sarà valutato sulla percentuale del rapporto con l’andamento del gas e comunque con un tetto.
Dovrebbe essere un prezzo molto vantaggioso.
Secondo le nostre stime dicono che dovremmo coprire buona parte del fabbisogno delle aziende gasivore“.
Recita il testo sulle “Misure per l’incremento della produzione di gas naturale” che costituirà l’emendamento al decreto Aiuti ter:
“Si può estrarre idrocarburi da pozzi con un potenziale minerario di gas per un quantitativo di riserva certa superiore a una soglia di 500 milioni di metri cubi, nel tratto di mare compreso tra il 45° parallelo e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po, a una distanza dalle linee di costa superiore a 9 miglia”.
Aggiunge il ministro dell’Ambiente e sicurezza energetica Gilberto Pichetto:
“Con l’emendamento sull’estrazione di gas potenzialmente si stima una quantità di 15mld mc sfruttabili nell’arco di 10 anni”.
Cosa ne pensate?