“La storia dimostra che i territori dove è diffusa la cultura dell’autonomia e dove le relative istituzioni sono gestite in maniera efficiente sono quelli a maggior sviluppo.
Occorre però che il percorso di attuazione conosca la gradualità necessaria e che si monitorino l’impatto e gli effetti in ordine alla riduzione o meno dei divari prevedendo un fondo perequativo.
Va infatti perseguita sia la parificazione nei servizi essenziali, sia soprattutto quella della dotazione infrastrutturale che ne è in molti casi il presupposto.
In questa prospettiva riteniamo di non poter condividere l’art. 3 laddove, in mancanza della determinazione dei LEP, si volesse applicare il criterio della spesa storica.
Occorre trovare un diverso criterio perequativo.
Di conseguenza la clausola di invarianza finanziaria di cui all’art. 7 può ritenersi accettabile solo qualora sia garantito che dal presente DDL non si producano effetti sperequativi.
Di qui l’esigenza che si trovino, anche in prima applicazione, strumenti correttivi del criterio della spesa storica.
La formulazione dell’art.8 sulla ‘Perequazione infrastrutturale’ appare infelice laddove recita che ‘le intese concluse in attuazione dell’art.116, terzo comma della Costituzione, non pregiudicano la promozione dello sviluppo economico, della coesione e della solidarietà sociale, la rimozione degli squilibri economici e sociali e il perseguimento delle ulteriori finalità di cui all’art.119’.
Così formulato l’articolo sembra evocare la possibilità che non rettamente interpretato, possa pregiudicare tali finalità.
In positivo occorrerebbe sottolineare che il regionalismo differenziato si andrà declinando garantendo un progressivo obiettivo di perequazione infrastrutturale, adeguatamente finanziato.
Forti perplessità, infine, suscita il comma 5 dell’art.2, in quanto non si avrebbe una legge di approvazione, come previsto dall’art.116 della Costituzione, ultimo comma, bensì una mera presa d’atto dell’intesa bilaterale”.
E’ quanto ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, che è intervenuto oggi a Roma nella riunione della Conferenza delle Regioni dedicata all’esame della bozza del governo sull’autonomia, alla presenza del Ministro Calderoli.