I ragazzi della 1 C della secondaria Nicola Festa di Matera, guidati dalla professoressa Daniela Lemma, hanno intrapreso un percorso tutto particolare nell’ambito dello studio di Educazione civica.
In particolare, per quanto riguarda la macro-aerea tematica “La famiglia”, si sono recati presso l’Archivio di Stato di Matera dove, seguiti dalle archiviste Tiziana Pirretti e Feliciana Manicone, si sono dati alla ricerca dei propri antenati per costruire un albero genealogico storico ma allo stesso tempo innovativo e creativo nella realizzazione del prodotto finale.
È quanto fa sapere l’Istituto che precisa:
“La vita di ognuno di noi fa parte di una storia più grande, ricca di avvenimenti; scoprire questa storia significa poter vivere un’esistenza più consapevole, ricca e soddisfacente.
Nascite, matrimoni, separazioni, trasferimenti e altri avvenimenti di famiglia, hanno lasciato qualche traccia nei documenti della città.
Documenti alla mano, i ragazzi sono partiti dai nomi e dai ricordi a loro più vicini, per risalire fino agli antenati più lontani nel tempo e costruire il loro albero genealogico.
L’albero genealogico è il simbolo della vita ed è utilizzato nella genealogia tradizionale perché permette di illustrare il succedersi delle diverse generazioni.
Le radici rappresentano gli antenati, la generazione dei bisnonni e oltre.
Il tronco rappresenta l’asse centrale formato dai nonni e dai genitori.
Le foglie sono la generazione presente, nostra e dei fratelli e sorelle.
I frutti sono ovviamente i figli.
La cultura genealogica ha origini molto antiche.
Nei testi biblici, la cronologia del mondo è scandita dalla successione delle generazioni.
Questa tradizione sacra lascia una traccia nel mondo occidentale, che si manifesta per secoli nella cura e nella bellezza degli alberi genealogici che ritroviamo in quadri, affreschi e manoscritti miniati.
Costruire un albero genealogico è un’attività che coinvolge più discipline e che, nella sua complessità e completezza, permette di lavorare su più piani.
È infatti possibile approfondire la storia personale, lavorare sulla biografia, sulle metodologie di ricerca, sulle scoperte a livello scientifico e tecnico, sui contesti storico-culturali del passato recente.
Ma quello che è essenziale è che permette ai ragazzi di cogliere il nesso tra quello che studiano sui libri, la realtà del territorio e la storia familiare.
Un vivo ringraziamento va quindi all’Archivio di Stato di Matera per aver aperto le sue porte e aver messo a disposizioni dei piccoli cittadini le migliori risorse umane e professionali”.
Ecco le foto.