A Matera finanziata la realizzazione del Centro antiviolenza nei Sassi. Le foto

È stato finanziato con 360mila euro, il progetto candidato dall’Amministrazione comunale di Matera (assessorato Pari Opportunità e Sassi), nell’ambito dell’iniziativa “Next Generation EU” del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per la realizzazione di un Centro antiviolenza nell’immobile di via Madonna delle Virtù, confiscato alla criminalità organizzata, che il Comune riqualificherà con queste risorse.

Un progetto che fa parte del percorso comunale denominato “Rete donna”, operativo già da alcuni anni.

La dotazione finanziaria complessiva del capitolo “Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie”, dispone di un’assegnazione di 300 milioni per 200 progetti in 8 regioni del Mezzogiorno, tra cui la Basilicata e Matera.

Soggetto attuatore è l’Agenzia per la coesione territoriale.

Con i fondi assegnati, l’Amministrazione comunale intende dare seguito alle attività di supporto, già attivate per le donne vittime di violenza nei locali del municipio, dando loro la possibilità di essere accolte in ambienti più confortevoli ed appropriati, oltre alla garanzia di privacy durante incontri ed assistenza psicologica.

La tipologia di intervento dell’immobile è ristrutturazione edilizia con riqualificazione e rifunzionalizzazione.

Un servizio importante anche per Matera e la sua provincia, dove sempre più spesso, come nel resto d’Italia, si registrano episodi drammatici di violenza contro le donne (mogli, madri e compagne) dentro e fuori le mura domestiche.

Quando la nuova sede andrà a regime, le vittime di violenza (anche straniere), potranno beneficiare di un sostegno psicologico e logistico, visto che spesso non hanno una dimora alternativa a quella condivisa con il loro aggressore.

Nel 2021, Matera si è collocata al 59esimo posto in Italia per indice di criminalità (fonte Il Sole 24ore), sulla base dei dati di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno.

Lo Sportello antistalking del Comune di Matera, è stato attivato nel 2015, visti i casi anche tragici di disagio socio-familiare sfociati in violenza omicida.

L’attivazione del CAV in quella zona dei Sassi, servirà anche a migliorare la fruizione dei servizi sociali in un rione che oggi ne è sprovvisto.

La donna vittima di violenza, avrà l’opportunità di una consulenza psicologica, attivando un percorso di auto determinazione nella scelta, spesso indispensabile, di denunciare il suo aguzzino.

Il Centro assicurerà un’adeguata presenza di figure professionali specifiche, come assistenti sociali, psicologhe, educatrici professionali e avvocate civiliste e penaliste con una formazione specifica sul tema della violenza di genere e iscritte all’albo del gratuito patrocinio.

Il tutto anche con il fine di riaffermare la legalità, utilizzando virtuosamente un immobile frutto dei guadagni illeciti della criminalità.

Hanno commentato l’assessore alle Pari opportunità Tiziana D’Oppido e il sindaco Domenico Bennardi:

“Siamo felici di comunicare che abbiamo vinto il bando Pnrr  per la valorizzazione di un immobile confiscato alle mafie, situato nel cuore dei Sassi, che verrà destinato a Centro di servizi per le donne e i loro figli vittime di violenza.

L’immobile si affianca, così, alla già nota Casa della legalità, anch’essa confiscata alle mafie e restituita alla città.

L’immobile con cui abbiamo vinto il bando, è stato da noi scelto con convinzione per il grande valore culturale, sociale e simbolico che riveste, col preciso obiettivo di ribaltare la sua funzione da luogo di traffici illeciti e abusi a luogo di legalità e di tutela di donne e minori”.

Queste alcune foto.