Dopo il ricercatore Marcello, che ha guidato lo studio sull’Alzheimer, un’altra eccellenza lucana porta in alto il nome della nostra regione.
Lui è il Generale Camillo Sileo (originario di Grassano) noto per aver fatto risparmiare circa 28 milioni di euro allo Stato Italiano.
Protagonista il Ministero della Difesa “convinto” dal Generale ad aderire al progetto sperimentale di un “software libero” per tutti i computer, in sostituzione del conosciutissimo Microsoft Office.
Riportiamo parte dell’intervista che techeconomy ha fatto a Sileo, il quale ha spiegato le ragioni che hanno portato il Ministero della Difesa a fare questa scelta innovativa:
“Le ragioni che hanno portato il Ministero della Difesa a fare questa scelta sono molteplici: la prima è indubbiamente quella del rispetto della normativa che impone alle Pubbliche Amministrazioni, attraverso l’art. 68 del Codice di Amministrazione Digitale, l’obbligo di preferire, a parità di qualità, software di tipo open source o in riuso rispetto a quello proprietario. Questa direttiva in Difesa l’abbiamo applicata e non posso in questo non riconoscere il grande supporto che ho ricevuto dall’intera mia linea di Comando.
La seconda motivazione è che, adottando il formato standard aperto ODF, abbiamo guardato anche all’esigenza di garantire interoperabilità, leggibilità nel tempo di documenti digitali oltre che rendere l’Amministrazione indipendente da fornitore e da software.
Attraverso l’adozione di LibreOffice avremo finalmente tutti gli enti della Difesa con una versione uniforme di software che porterà nel medio e lungo termine un aumento di produttività.
Motivazione non di secondaria importanza il grande risparmio economico che sarà diluito nell’arco di cinque anni in funzione della scadenza del supporto Microsoft attualmente disponibili in Difesa e che può essere stimato sui 26 – 29 milioni di euro per l’intero parco macchine della Difesa.
Il progetto ha seguito in maniera attenta tutte le fasi previste nel protocollo di migrazione di The Document Foundation, fondazione indipendente che gestisce LibreOffice. La metodologia era stata adottata da altre PA italiane e in particolare nel progetto LibreUmbria, dal quale abbiamo ripreso alcuni documenti in riuso anche su suggerimento dell’associazione LibreItalia con la quale abbiamo sottoscritto il 15 settembre scorso uno specifico protocollo di intesa.
Il progetto si struttura con un governance effettuata attraverso un gruppo di progetto interforze di cui fanno parte oltre a SMD VI anche rappresentanti di Segredifesa V reparto, rappresentanti dell’Esercito, della Marina Militare e dell’Aereonautica.
Siamo partiti con una analisi preliminare di impatto sui software gestionali della Difesa e una valutazione della sicurezza del prodotto che ha visto la collaborazione delle organizzazioni dedicate a questo. Al fine di comunicare il progetto in modo adeguato abbiamo organizzato una serie di incontri informativi alla dirigenza della Difesa e organizzato una serie di corsi formativi per formatori, installatori e referenti informatici (a costo zero per la Difesa) con la collaborazione di LibreItalia.
Contestualmente alla formazione di formatori interni abbiamo lavorato alla realizzazione di un corso e-learning su LibreOffice che tutti i nostri utenti potranno fruire nella nostra piattaforma, e che rilasceremo con licenza copyleft, visto che è nato dalla stretta collaborazione tra LibreItalia che ha fornito i contenuti didattici e la Scuola Trasmissioni dell’Esercito che li ha trasformati in corso on line.
Dopo la fase informativa e formativa siamo passati all’installazione di Libreoffice negli enti piloti individuati. Ad oggi siamo a circa 5000 postazioni e pur avendo attivato un supporto di II livello tramite la mail libredifesa@smd.difesa.it. non abbiamo rilevato particolari problematiche.
Il che dimostra che il passaggio a LibreOffice è meno difficile di quanto si creda e che il progetto non presenta crisi di rigetto se gestito nel modo corretto. I tempi per migrare tutti gli utenti a LibreOffice tengono conto delle scadenze del supporto delle licenze Microsoft Office, pertanto possiamo dire che saranno circa 75.000 (il 70%) entro il 2017 e altre 25.000 entro il 2020.
La cosa migliore di LibreDifesa è stata il coinvolgimento del personale interessato al progetto. Ho visto gente convinta e partecipativa oltre che di elevata professionalità in tutti i settori coinvolti (formazione e assistenza all’utenza).
L’entusiasmo in progetti come questo penso sia determinante per raggiungere lo scopo nei tempi prestabiliti. Abbiamo fatto squadra, abbiamo condiviso ogni fase del progetto e questo ci ha aiutato ad essere compatti e a sostenere le diverse attività messe in campo.
Ci auguriamo che LibreDifesa possa portare, anche attraverso attività di comunicazione e condivisione del progetto, un forte messaggio per i cittadini di attenzione alla legalità, al risparmio e all’etica.
La stretta collaborazione con la comunità LibreOffice, la valorizzazione della contribuzione volontaria, la trasparenza del progetto e la volontà di rilasciare materiali in riuso a favore della collettività costituiranno un esempio prezioso per altre PA.”
Complimenti al Generale Sileo altro orgoglio lucano!
(foto techeeconomy)