Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di FPCGIL MATERA:
“Occorre una soluzione per i lavoratori senza stipendio della Progettambiente azienda che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti nei comuni del sub ambito 3 che continuano, nonostante tutto, a prestare la loro opera con professionalità e serietà.
Siamo al 23 febbraio e dello stipendio di gennaio non vi è traccia.
Con gli stipendi che tardano ad arrivare l’unico risultato che hanno conseguito i Comuni interessati e l’azienda è stato quello di mettere in difficoltà i 23 lavoratori addetti alla raccolta e smaltimento rifiuti comuni di Accettura, Calciano, Garaguso, Olivetti Lucano, San Mauro Forte e Salandra, i quali con massimo senso di responsabilità e con la massima professionalità, non hanno mai fatto mancare un’ora del loro servizio.
Come sindacato abbiamo cercato di capire cosa stia succedendo attraverso contattati sia con l’azienda che gestisce il servizio che con i Sindaci dei Comuni del Sub ambito 3: sembra che all’origine ci sia un contenzioso che vede contrapposti il Comune di Salandra, comune capofila, e la Progettambiente, azienda che gestisce il servizio nel comuni aderenti al sub ambito.
Non è uso della FP CGIL gettare la croce a priori su qualcuno, tanto più in questo particolare momento storico, ma è chiaro che ognuno deve fare la sua parte.
Gli operatori ecologici continuano a farlo: infatti si presentano ogni giorno al lavoro anche senza stipendio.
Però sia i Comuni che l’azienda devono mettersi una mano sulla coscienza e prestare attenzione a quello che è un diritto legittimo dei lavoratori: percepire puntualmente lo stipendio.
La FP CGIL ha invitato tutti gli attori in campo a sedersi attorno ad un tavolo per trovare una soluzione insieme per il bene dei lavoratori e delle loro famiglie.
Stesso invito è stato avanzato da S.E. Il PREFETTO di MATERA, ma ci sembra di capire che non ci sia alcuna volontà nel risolvere la questione.
Lo ripetiamo: gli stipendi che percepiscono questi lavoratori non sono certo tali da permettere agli stessi di sostenere un ritardo nel pagamento degli stipendi, per questo motivo non possiamo più aspettare.
La proposta l’abbiamo lanciata più volte, anche nelle sedi istituzionali: i Comuni pagassero direttamente i lavoratori, la legge lo permette.
Quello che ci rammarica, purtroppo, in tutta questa vicenda è l’assordante silenzio sia dell’azienda che del Comune Capofila”.