“Prima di procedere con altri atti si rispettino le volontà popolari.
Un risultato minimo quello che potevamo ottenere senza la presenza in aula del presidente Bardi e del Governo regionale tutto poteva essere l’aggiornamento del Consiglio regionale con il medesimo ordine del giorno, della seduta odierna a martedì prossimo.
Non ci sarà altro argomento da affrontare se non si daranno risposte ai cittadini e alle cittadine più fragili di questa regione, come quelli che operano nella valorizzazione del patrimonio forestale, nella lotta al dissesto e agli incendi, oltre che nel decoro urbano dei nostri comuni.
La battaglia che ho voluto portare avanti, con la mozione presentata oltre un mese fa, per incrementare le giornate agli oltre 3.500 addetti al settore, che oggi svolgono 126 giornate lavorative, ha trovato nelle dichiarazioni, ma non ancora nei fatti, la disponibilità del Presidente Bardi e della sua maggioranza.
Ora vedremo nella seduta del prossimo martedì 11 Aprile (dopo l’ennesimo rinvio) se si vorranno mantenere gli impegni presi con coloro che, anche oggi, sono venuti ancora una volta a rivendicare istanze importantissime, con l’obiettivo del raggiungimento delle 181 giornate CAU, limite massimo raggiungibile per tutta la platea”.
Lo dichiara il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva – Renew Europe, che aggiunge:
“Anche sull’autonomia differenziata proposta da Calderoli per la quale mi sono già espresso in maniera contraria, si continua a non voler arrivare a una determinazione del Consiglio, che impegni il Presidente a difendere gli interessi dei lucani e non dei ‘padani’.
Bardi torni al confronto e alla politica non potrà che trarne benefici.
Superi le beghe dei vari partiti che apparentemente lo sostengono: poi come dimostrano le dichiarazioni di parte dei Fratelli d’Italia, degli ultimi giorni, sulla sanità lo bombardano.
A noi non interessa il destino di Bardi o di questo inadeguato centro destra ma della Basilicata e della comunità lucana tutta, che vogliamo continuare a rappresentare con dignità e rispetto e che, nel futuro, dovrà tornare alla politica del confronto democratico e del rispetto di cittadini e istituzioni”.