Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Segretario Generale FILCOM, Donato Rosa:
“La Filcom da tempo denuncia, da parte della Regione Basilicata, una grave mancanza di programmazione delle politiche sociali, unitamente ad un altrettanto grave incapacità di spesa delle risorse disponibili.
Assicurare un servizio che risponda alla domanda dei cittadini Lucani, dimostrando una compiuta conoscenza dei bisogni sociali, attraverso la programmazione ed il successivo monitoraggio degli strumenti adottati, è dovere primario dell’Ente regionale, oltre che atto essenziale per la coerente gestione delle politiche sociali, ad oggi inesistenti.
A dimostrazione di quest’ultimo assunto, sarà sufficiente ricordare che la Regione Basilicata, da oltre 20 anni, non riesce a determinare esattamente il costo orario di un educatore professionale, di un assistente sociale o di uno psicologo.
Dall’entrata in vigore del primo Piano Socio-Assistenziale 2000-2002, ogni Ambito Sociale ha, infatti, deciso in piena autonomia e totale discrezionalità il costo orario dei diversi profili professionali previsti dai Contratti Collettivi Nazionali, predisponendo avvisi di gara prevedenti tariffe dissimili tra un Ambito e l’altro, persino tra servizi analoghi ma diretti verso utenze differenti, ma da realizzarsi utilizzando identici profili professionali.
Ad ogni modo, sembra che i vari Ambiti investiti del problema stiano apparentemente completando la strutturazione degli Uffici di Piano Sociale, ma le modalità di gestione dei servizi resta eterogenea e, a volte, discontinua.
Se nei Comuni capoluogo di provincia e in molti diversi Ambiti si procede speditamente verso un efficace funzionamento dei servizi, altri ambiti fanno fatica ad adeguarsi alle linee guida: si pensi alla frammentarietà dei servizi nel Melandro o alla difficoltà di garantire un responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Ambito Val d’Agri.
Inoltre, ad esclusione della Città di Potenza, non sono state avviate progettazioni partecipate nei diversi Ambiti regionali.
Ma l’aspetto critico più evidente è rappresentato dalla progressiva riduzione delle ore di assistenza, oltre che dall’incapacità diffusa di utilizzare le risorse del Fondo di Coesione e dalla reiterata mancanza di adesione alle indicazioni ed ai costi dei Contratti Nazionali Collettivi.
Inoltre, la distribuzione a macchia di leopardo dei comuni nei diversi Ambiti, rende necessari continui spostamenti del personale a causa dello schema di interventi da realizzare nei territori di competenza, spostamenti per i quali non si è previsto alcun rimborso chilometrico.
Nel maggio 2022, con il ministro Orlando, agli Ambiti territoriali sociali della Basilicata sono state assegnate risorse pari a oltre 11,1 milioni di euro – legate alla realizzazione del Pnrr – destinate a favorire attività di inclusione sociale per soggetti fragili e vulnerabili, come famiglie e bambini, anziani non autosufficienti, disabili e persone senza dimora.
Dunque, come detto, le risorse sono state stanziate per il sostegno alle persone vulnerabili e agli anziani non autosufficienti, per implementare percorsi di autonomia per persone con disabilità, housing temporaneo e Stazioni di posta (Centri servizi).
La misura prevedeva, tra gli altri, interventi di rafforzamento dei servizi a supporto delle famiglie in difficoltà, anche attraverso:
- l’offerta di soluzioni alloggiative e dotazioni strumentali innovative rivolte alle persone anziane per garantirne una maggiore autonomia ed indipendenza;
- la predisposizione di servizi socio-assistenziali domiciliari per favorirne la deistituzionalizzazione;
- l’istituzione di forme di sostegno agli operatori sociali per contrastare il fenomeno del burn out e, infine, l’intrapresa di iniziative di housing sociale di carattere sia temporaneo sia definitivo.
Sarebbe interessante conoscere lo stato dell’arte afferente la programmazione diretta alla piena utilizzazione di queste imperdibili risorse.
Purtroppo, però, ad oggi, la conclamata inadeguatezza della Regione Basilicata, sulla programmazione delle politiche sociali e nell’utilizzo delle risorse economiche produce immobilismo che negli ambiti Comunali non è più tollerabile.
Nelle prossime ore chiederemo di istituire una cabina di regia coinvolgendo tutte le sigle sindacali di settore per fare il punto sulla situazione, ma soprattutto sarà indispensabile vigilare sui bisogni e successivamente sugli atti della gara affinché si creino condizioni favorevoli per i cittadini e lavoratori addetti ai servizi”.