Oliveto Lucano invasa da turisti pugliesi per la “Festa di Primavera con Ficazzole, Panierini e Bamboline” svoltasi a ridosso della Festa della Liberazione promossa dalla Proloco Olea.
Hanno superato le cento presenze solo i turisti giunti dalla borgata di Talsano (Taranto) i quali hanno avuto l’opportunità di effettuare visite guidate nel centro storico tra i portali olivetesi fino al complesso megalitico di Monte Croccia.
La piazza centrale è stata animata da mercatini con prodotti a Km0, laboratori di cucina con annesse degustazioni, mostra di pittura dell’artista locale Giuseppe Mazzarone, lotteria e tanta buona musica.
L’incontro tra le pupe di pasta olivetesi e le pupe di pezza di Montalbano Jonico ha generato uno scambio culturale che ha fatto sbocciare nuove iniziative appoggiate dalle istituzioni presenti.
I sindaci di Oliveto Lucano e Montalbano Jonico, Nicola Terranova e Piero Marrese, insieme alle presidenti delle pro loco, Saveria Catena e Isa Rivelli con il supporto di Vito Sabia, Presidente Unpli Basilicata e Mario Ungaro, Presidente del Parco Regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, si sono impegnati a portare avanti iniziative culturali di questo genere accogliendo la proposta di rendere itinerante la Festa di Primavera.
Una due giorni ricca di appuntamenti volti a valorizzare sia le peculiarità del territorio sia le persone che hanno creduto in questa terra come lo chef Domenico Radicchi, originario di Oliveto Lucano, membro dell’Associazione Cuochi materani, scomparso prematuramente un anno fa, al quale è stata dedicata questa manifestazione.
Amici, parenti e colleghi, tra cui lo chef Giovan Battista Guastamacchia e l’educatore Michele Galasso lo hanno ricordato parlando dei bei momenti trascorsi insieme.
Per il compianto chef Radicchi era fondamentale valorizzare i prodotti tipici del territorio e così come si impegnò a far conoscere le scorzette di Bernalda, altrettanto fece per i prodotti pasquali olivetesi entrate a far parte dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).
La professoressa Lucia Santarsiero, docente di Gastronomia e tecnologia alimentare ha rimarcato proprio questo aspetto ossia quanto sia importante, soprattutto in questo particolare momento storico in cui si parla di farina di insetti e cibo sintetico, valorizzare le tradizioni enogastronomiche nei piccoli borghi.
Queste alcune foto.