Con l’approvazione della legge sulla gestione dei rifiuti in Basilicata si aggiunge un ulteriore tassello che sostanzia la strategia rifiuti zero iniziata con le disposizioni contenute nell’art. 47 della legge regionale n. 4 del 2015.
Lo afferma l’assessore regionale ad Ambiente ed Energia, Francesco Pietrantuono, che continua:
Un’azione strutturale e di sistema che ha cambiato i paradigmi del passato con uno stravolgimento della politica di gestione del settore rifiuti nella nostra regione.
Un nuovo modello virtuoso che rappresenta un punto di avanzamento indispensabile per salvaguardare il territorio lucano da ingerenze esterne ed apporti di rifiuti provenienti da altre regioni.
Il superamento dell’emergenza continua, che caratterizzava la Regione fino a qualche anno fa, unitamente all’incremento della percentuale di raccolta differenziata, prossima ormai al 50%, suscettibile di un ulteriore incremento con la partenza del nuovo sistema di raccolta differenziata anche a Matera, sono i due indicatori di un azione robusta e risolutiva.
Un’azione che si è concretizzata con l’approvazione del piano regionale di gestione dei rifiuti (PRGR), approvato dal Consiglio Regionale nel Dicembre 2016, la definizione dell’Ecotassa finalizzata a ridurre lo smaltimento del tal quale, l’implementazione della piattaforma ORSO, che consente finalmente un monitoraggio stringente di tutto il sistema, passando per l’approvazione di bandi per infrastrutturazione di un sistema di centri di raccolta e di piccoli impianti di compostaggio finalizzati a rendere efficiente il sistema ed avvicinare il trattamento del rifiuto al cittadino, in un’ottica di transizione verso il recupero totale, sino a giungere alla procedura negoziale in corso, volta all’ottimizzazione dell’impiantistica pubblica e finalizzata all’abbattimento della tariffa media creando un beneficio anche economico per i cittadini.
Abbiamo sancito in modo chiaro ed inequivocabile la necessità di porre in essere azioni coerenti con il fabbisogno regionale, ovvero con la quantità di rifiuti prodotti in regione creando le condizioni per ridurre drasticamente i rifiuti provenienti da fuori regione e i cosiddetti “tour della spazzatura”.
Risultato ancor più importante è rappresentato dalla definizione di un’equa distribuzione degli impianti sul territorio, in modo da evitare gravi impatti ambientali, unitamente alla enfatizzazione del principio di prossimità che permetterà di avere impianti finalizzati al trattamento dei rifiuti prodotti dalle comunità di riferimento minimizzando lo spostamento del rifiuto sul territorio.
Non di secondaria importanza e inoltre l’obiettivo di aver dettato regole per l’abbattimento degli scarti nel funzionamento degli impianti.
Un complesso di norme articolate e puntuali che rappresentano un volano per la tutela ambientale e paesaggistica della nostra regione.
Un’attenzione particolare è stata infine riservata alla ridefinizione di norme e procedure in materia di bonifiche ed amianto.
Infatti, la presenza di materiali e rifiuti contenenti amianto si somma alle criticità derivanti dall’amianto in giacenza naturale.
Per la bonifica da amianto degli edifici pubblici abbiamo previsto circa 18 milioni di euro, lanciando, in tal modo, un’importante azione di bonifica.
Il riassetto normativo risponde alla necessità di riorganizzare i procedimenti al fine di poter gestire circa seicento procedimenti all’anno, attualmente dispersi e frammentati nei vari Comuni.
E’ della scorsa settimana, infine, la notizia che si è finalmente conclusa la complessa vicenda giudiziaria consumatasi sull’affidamento del servizio di bonifica del Sito ex MATERIT rientrante nel SIN Val Basento.
La Sezione V del Consiglio di Stato, infatti, con la sentenza n. 5921 /2018, pubblicata il 15/10/2018, ha statuito la correttezza dell’operato della Regione Basilicata, sbloccando finalmente la bonifica di un sito molto delicato ed importante.
La legge approvata chiude il cerchio di tale straordinario pacchetto di azioni, definendo il corretto equilibrio tra attività privata e gestione pubblica dei rifiuti, dettando finalmente regole chiare e certe, rispettose del territorio e del paesaggio”.