La seconda Commissione consiliare, presieduta da Luca Braia (IV), ha audito i Segretari regionali Filt-Cgil, Luigi Ditella accompagnato da Rocco Pace e Fit-Cisl, Sebastiano Colucci sulla sostituzione del Freccia Rossa Taranto-Milano con un Freccia Rossa via Afragola con arrivo a Roma.
I rappresentanti sindacali hanno lamentato la sostituzione del Freccia Rossa Taranto – Metaponto – Salerno – Napoli – Roma – Firenze – Bologna – Milano, con un non meglio precisato Freccia Rossa instradato via Afragola in partenza da Potenza con arrivo a Roma, con un tempo inferiore al precedente.
Hanno detto:
“Inoltre il Territorio di Matera viene completamente abbandonato ai sogni ferroviari che si potranno avere dalla spesa delle somme apparse in questi mesi circa i lavori che dovranno essere effettuati sulla Ferrandina – Matera, nonché quelli sulla Battipaglia – Potenza – Metaponto, che paradossalmente verranno interessati da una spesa complessiva di circa 600 Mln di euro per non avere nessun treno che percorrerà quei binari.
Denunciamo l’ennesimo scippo proposto, organizzato e spiegato dall’Assessore regionale in un confuso articolo apparso in questi giorni, che ancora una volta, utilizzando un metodo decisionista, affronta temi che riguardano un territorio, due regioni limitrofe come la Puglia e la Calabria che avevano raggiunto con il governo Pittella un grandissimo risultato, quello di rendere la Basilicata più vicina al Paese, quella di rendere possibile l’attraversamento dello stivale per i bisogni dei lucani che si curano in altre regioni, quello di un bacino di utenza che viene cancellato solo per l’affermazione di fare una cosa completamente sbagliata e fuori dalle logiche di inclusione territoriale che quel treno rappresentava”.
Ha detto Ditella:
“Il servizio Freccia Rossa Taranto – Metaponto – Ferrandina – Potenza- Salerno- Napoli – Roma – Firenze- Bologna – Milano è nato nel 2016 per dare la possibilità ai lucani di collegarsi con il nord in un’unica soluzione senza fare cambi.
Abbiamo pensato ad una petizione perché questo servizio è essenziale e deve essere aumentato e non ridotto.
L’Assessore Merra inoltre ha comunicato di aver risolto il problema ma sul sito di Trenitalia, se si vuole prenotare per ottobre prossimo, il treno non viene messo nella disponibilità dei viaggiatori”.
Ha detto Colucci:
“Ad oggi abbiano 28 treni che vanno verso Salerno e zero dalla fascia ionica verso Potenza.
I rapporti tra assessorato trasporti e sindacati non sono affatto buoni. Siamo stati attaccati via social da un collaboratore dell’assessore. Abbiamo interrotto rapporti con l’assessorato fino a quando non ci saranno chiarimenti su questa vicenda”.
Sono intervenuti, oltre al Presidente Braia che ha stigmatizzato l’ennesima assenza dell’assessore Merra in commissione, i consiglieri Cifarelli, Fuina, Perrino, Coviello, Polese.
Sulla medesima problematica è stato ascoltato il costituendo Comitato “Trasporti e Mobilità Potenza”.
Hanno detto Bruno Saponaro e Massimo Molinari:
“Abbiamo appreso la notizia da un comunicato datato l giugno 2023 a firma dell’Assessore Donatella Merra della modifica del percorso del Freccia Rossa Taranto – Metaponto – Ferrandina – Potenza- Salerno- Napoli – Roma – Firenze- Bologna – Milano con un Freccia Rossa con arrivo a Roma eliminando la fermata di Napoli Centrale e di conseguenza il collegamento diretto con le città di Firenze, Bologna e Milano.
Esprimiamo enorme preoccupazione per una decisione presa in maniera unilaterale senza l’ascolto delle istituzioni delle associazioni e dei cittadini interessati che di fatto porta la Basilicata e la Città di Potenza che già versa in una situazione disastrosa dal punto di vista dei collegamenti stradali ferroviari e aeroportuali a perseguire la strada del totale isolamento. Registriamo numerosissime istanze pervenute da cittadini e \ viaggiatori lucani di non poter più usufruire di un servizio diretto per le città di Firenze, Bologna e Milano per la soppressione dell’arrivo a Napoli Centrale. La stazione di Afragola dista dalla Stazione di Napoli Centrale 15 km. tempo di percorrenza che graverà su chi viaggia per lavoro, studi o motivi urgenti”.
Successivamente la Commissione ha audito il Direttore dell’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura, Prof. Aniello Crescenzi, in merito alle problematiche già illustrate dalle Segreterie regionali della Funzione Pubblica Cgil, Csil e Uil nelle sedute della terza commissione del 7/06/2023 e seconda commissione dell’8/06/2023.
I sindacati avevano parlato di un totale stato di disagio dei lavoratori e dell’utenza.
Avevano evidenziato:
“L’Alsia, oramai versa in uno stato di decadenza progressiva dovuta al continuo svuotamento delle risorse umane, determinato dai pensionamenti che non trovano soluzione di ricambio generazionale e rinnovo sia dei profili tecnici che di quelli amministrativi e, ciò, anche in ragione delle scarse risorse economiche assegnate dalla Regione ogni anno che impattano negativamente, oltre che nella formazione dell’organico, anche sull’esercizio delle attività dell’Agenzia stessa”.
Ha detto il direttore Crescenzi:
“Ringrazio il presidente della commissione per aver riportato nella giusta sede istituzionale i problemi dell’Alsia. Sono qui con la dirigente Affari generali istituzionali e con la P.O. del personale perché quando la richiesta viene dalle tre organizzazioni sindacali la riposta non può che essere tecnica. Dal momento del mio insediamento al primo posto della mia missione c’è stato lo sviluppo e il benessere dei dipendenti.
Esistono però diritti e doveri
. Il percorso politico è stato quello di verificare lo stato di salute dell’Ente e comprendere anche le potenzialità della struttura dell’Alsia, considerando anche la storia dell’Ente.
Chi amministra questa regione sa che l’Alsia ha una serie di vicissitudini degli ultimi dieci anni a partire dalla legge 9 del 2015 che ha trasferito i dipendenti dell’Alsia nel ruolo unico regionale.
Abbiamo operato quindi con dipendenti di altro Ente.
Fino al 2021 ci siamo ritrovati con una serie di richiami della Corte dei Conti che avvisava che la situazione andava sanata.
Nella legge 9 del 2015 addirittura veniva riportato che l’Alsia doveva utilizzare l’ufficio legale della Regione. Non ci risulta che un Ente che ha una sua vita giuridica possa utilizzare uffici di altri Enti”.
Su questo aspetto ha replicato il presidente della commissione Braia che ha precisato come:
“la legge 2015 non andava assolutamente nella direzione di smantellare l’Alsia ma l’utilizzo di altri uffici era auspicato solo per un risparmio. Fino alla fine del 2023 continueranno ad andare in pensione altri dipendenti.
La politica continua a non prendere impegni sull’Alsia e ciò viene interpretato come la volontà di andare ad una dismissione dell’Ente”.
Ha continuato:
“Grazie alla presenza del personale Alsia nel ruolo unico della Regione alcuni dipendenti della Regione sono passati all’Alsia. Dal 2021 ad oggi non c’è stato trasferimento di personale ma semplicemente pensionamenti e quindi una riduzione dei dipendenti. Al oggi i dipendenti sono passati da 114 ad 80.
Ci siamo ritrovati di fronte ad una platea di risorse umane molto avanti nell’età. Tutti i passaggi relativi al personale, avvenuti da quando mi sono insediato, sono stati fatti con il consenso dei sindacati e non c’è nessuna decisione che è stata presa se non all’unanimità dei sindacati. Abbiamo presentato una proposta di riorganizzazione degli uffici nel 2020.
L’abbiamo riproposta ad agosto 2022 ma i sindacati mi hanno chiesto di soprassedere in attesa del nuovo contratto.
Ora nel 2023 la riorganizzazione è stata pubblicata e, nel giro di pochi giorni, saranno affidati incarichi ai nuovi dirigenti.
Abbiamo inviato ai sindacati una informativa in tal senso.
Passeremo da sei uffici e quindi sei dirigenti, prevediamo più alte professionalità con deleghe e funzioni, ci siamo attenuti ai nuovi indirizzi dell’Anac relativamente ad alcuni uffici per quanto riguarda la corruzione e la trasparenza, abbiamo accorpato uffici per tipologia, per indirizzi”.
E’ intervenuto il consigliere Perrino.
La commissione ha quindi audito il Presidente facente funzione dell’Unione Comuni Alto Bradano, Fernando Scattone, Sindaco di Acerenza, coordinatore delle quattro Unioni dei Comuni della Provincia di Potenza (Alto Bradano, Lagonegrese, Val Camastra/Basento e Comuni Montani Medio Agri), accompagnato dai Sindaci Filippo Sinisgalli di Missanello, Pasquale Caffio di Banzi, e Romano Triunfo di Abriola.
L’occasione è valsa a segnalare le già rappresentate criticità in cui versa il funzionamento dell’ente, a motivo della cessazione dal servizio delle 5 unità di personale del ruolo regionale, rimaste distaccate fino al 2020 presso gli uffici della Unione dei Comuni.
Ha detto Scattone:
“Questa di oggi è l’ultimo campanello di allarme di una situazione diventata insostenibile. Ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno si ricorda che questa Unione, sorta nel 2011 con la soppressione della Comunità Montana dell’Alto Bradano, rappresenta nella regione l’unico ente funzionante di programmazione e gestione associata tra comuni, anche non aderenti, di fondamentali servizi (raccolta e smaltimento dei rifiuti, mensa scolastica, riscossione tributi, sportello unico attività produttive, centrale unica di committenza appalti, servizio paghe del personale dei comuni e tanto altro ancora in programmazione).
Come più volte ricordato, si sottolinea ancora una volta che in assenza di un congruo e stabile contributo finanziario (interrotto nel corso dell’annualità 2020), questa Unione dei Comuni è destinata a cessare, in spregio, per di più, alla chiara direttiva all’associazionismo locale predicato dalla legge sull’ordinamento dei Comuni (d.lgs 267 /2000).
Di fatti, appare inverosimile che la Regione Basilicata nonostante le rassicurazioni del Capo di Gabinetto Busciolano, ha eliminato la sua contribuzione annuale all’Unione, del valore di circa 150.000,00 euro, per alleviare gli oneri di ordinario funzionamento.
A fronte di queste gravi difficoltà, langue pure l’intervento prescritto alla Regione dalla L.R. 25/2020, che prevede uno stanziamento annuale di 200.000,00 euro a favore delle Unioni dei Comuni costituite e da costituire. Ad oggi non siamo in grado di chiudere il bilancio entro il 31 luglio e saremo costretti a chiudere l’Unione dei Comuni.
Il dovuto e stabile contributo a questa Unione consentirebbe di adottare soluzioni organizzative che salvaguardino il corretto funzionamento degli uffici, nella considerazione pure che recenti disposizioni legislative consentono assunzioni in deroga agli ordinari limiti.
A tal proposito, segnalo che l’Unione dei Comuni, negli ultimi anni, ha stabilizzato, con proprie risorse, 6 unità di personale prima a tempo determinato e impegnate su progetti di attività finanziate annualmente dalla Regione Basilicata.
In aggiunta, per far fronte al crescente fabbisogno operativo delle specifiche gestioni associate, a spese dei comuni aderenti, si sono programmate assunzioni di 4 assistenti sociali e la stabilizzazione di 5 unità LSU al momento finanziate dalla Regione”.
E’ intervenuto, oltre al presidente della commissione Braia che ha letto un ordine del giorno che sarà presentato in Consiglio, il consigliere Baldassarre.
Hanno partecipato alla commissione, oltre al presidente Braia (Iv), i consiglieri Perrino (M5s), Sileo e Giorgetti (Gm), Cifarelli (Pd), Bellettieri (FI), Trerotola (Pl), Baldassarre (Idea), Aliandro e Fuina (Lega), Polese (IV-RE), Coviello (FdI).