Il governo alla ripresa dopo la pausa estiva dovrà misurarsi sul dossier del salario minimo.
Secondo quanto riporta today: “Dopo l’incontro a palazzo Chigi con le opposizioni, la premier Giorgia Meloni ha proposto di coinvolgere il Cnel per affidare il compito di studiare la materia e cercare, in 60 giorni e prima della Legge di Bilancio, una soluzione su salari bassi e lavoro povero. Ma per Pd, M5s, Azione, Avs e Piu’ Europa la battaglia va avanti.
I partiti che hanno sottoscritto la proposta di legge messa in stand by per due mesi dal centrodestra, ritengono infatti che si tratta solo di una mossa per prendere tempo e ‘lanciare la palla in tribuna’.
Per questo vanno dritti per la loro strada e non solo confermano l’intenzione di difendere la proposta di legge sui 9 euro l’ora nelle aule parlamentari, ma allo stesso tempo lanciano una mobilitazione nel Paese, con una campagna unitaria di raccolta firme a sostegno della misura, lanciando una petizione online.
‘Se pensi anche tu che in Italia bisogna fissare un salario minimo, mettici una firma!’.
Così il Partito Democratico sui suoi account social ufficiali ha invitato nella mattinata di oggi 13 agosto i sostenitori a firmare una petizione, lanciata con le altre opposizioni (da cui si sfila Italia Viva), per la proposta di legge sul salario minimo.
È nata per questo una piattaforma dedicata, sostenuta da tutti i partiti che aderiscono: salariomininosubito.it.
Il sito, a poche ore dall’apertura, è andato in tilt per i ‘troppi accessi’ e i tecnici sono al lavoro per risolvere quanto prima l’inconveniente.
‘Dopo mesi di battaglia in Parlamento e fuori – ha scritto il Pd -, siamo andati al confronto con il governo a difendere e spiegare la nostra proposta sul salario minimo, ma la destra frena, prende tempo e non ha nessuna proposta alternativa.
Tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori sono poveri anche se lavorano. Non possono aspettare’.
La petizione, con ogni probabilità, attrarrà un alto consenso popolare.
I numeri, infatti, sono chiari.
Secondo quanto scrive La Stampa, ben più del 70 per cento degli italiani condivide la proposta del salario minimo e sollecitati su una possibile cifra simbolo di 1.400,00 euro mensili, il 75,7 per cento ne condivide la proposta suddivisi tra chi ne apprezza la soluzione in toto (46,4 per cento) e chi la approverebbe solo se supportata con incentivi alle imprese (29,3 per cento)”.