“Il governo Meloni ha sul tavolo dei problemi da risolvere su diverse questioni annose, tra queste il costo della benzina. Il taglio delle accise non è possibile, il costo è troppo alto e i soldi non ci sono.
Al suo posto potrebbe essere proposto un bonus benzina simile alla Social card per la spesa di beni di prima necessità.
Il bonus però potrebbe scattare solo se la benzina si manterrà all’attuale prezzo o se dovesse aumentare ancora“.
Come riporta money: “L’idea è quindi quella di agire sulla difficoltà di acquisto dei singoli e non sul costo al distributore.
Le possibili conseguenze sono evidenti: un aumento del costo di tutti i prodotti trasportati su ruota e un beneficio dato dal bonus quasi impercettibile.
Il bonus per la benzina al momento è ancora un’idea, ma potrebbe essere l’unica soluzione al costo della benzina in assenza di risorse per il tanto promesso taglio delle accise.
Una manovra che costerebbe 13 miliardi di euro e che la legge di Bilancio 2024 non si può proprio permettere.
I fondi infatti servono al cuneo fiscale e anche per questo potrebbero non bastare.
Non a caso il ministro dell’Economia ha confessato che la prossima sarà una legge di Bilancio complicata e fatta di rinunce.
Eppure, secondo un sondaggio di Lab21.01, Giorgia Meloni è piuttosto apprezzata – meno di Berlusconi e al pari di Draghi – è considerata affidabile e potrebbe portarsi a casa una manovra difficile e in deficit (con il supporto europeo). Il bonus benzina potrebbe essere sostituito da una decisione capace di prevedere e risolvere l’andamento dei prezzi? Difficile dirlo con le casse vuote.
Bonus benzina: che cos’è e come funziona
Dopo gli aumenti del costo della benzina delle ultime settimane, sono state fatte alcune proposte per sostenere le famiglie a basso reddito.
Tra queste il bonus benzina, citato dal ministro del Made in Italy Adolfo Urso a ‘La Piazza’, la kermesse di Affariitaliani.it a Ceglie Messapica, che solo pochi giorni fa non sembrava aver alcun tipo di sostegno.
Potrebbe però essere la soluzione alla mancato taglio delle accise.
Come funzionerebbe?
Urso non si è espresso nel dettaglio, ma ha lasciato intendere che il bonus benzina potrebbe somigliare alla Social card per la spesa. In altre parole una carta rilasciata, senza dover presentare la richiesta, sulla quale sarebbe caricata una cifra con la quale acquistare benzina e diesel ai distributore aderenti.
Se in tutto e per tutto il bonus benzina dovesse somigliare alla Social card, questo sarebbe una tantum, ovvero un solo rilascio e di un valore pensato per una spesa di carburante mensile.
Sul taglio delle accise è bene mettersi il cuore in pace.
Ci sono altre priorità, ma soprattutto non ci sono risorse.
È vero che il governo vuole puntare ai redditi medio-bassi e alla risoluzione dell’inflazione, ma per farlo non vuole usare una parte dei soldi (1 miliardo al mese per il taglio di 25 centesimi come già fatto dal governo Draghi) per abbassare il costo della benzina.
Il governo chiede agli italiani di dare loro fiducia, ma è bene ricordare che il costo dei carburanti hanno un impatto diretto sul costo dei beni sugli scaffali e non solo.
Se il costo di benzina e diesel dovesse salire ancora, questo avrebbe un ulteriore impatto sui prezzi quotidiani; e né il bonus benzina, né tantomeno la Social card sarebbero in grado di arginare l’inflazione”.