Agli Operatori della Caritas Diocesana e agli Operatori delle Caritas Parrocchiali così scrive Mons. Caiazzo, Arcivescovo di Matera-Irsina e Vescovo di Tricarico:
“Carissimi operatori della Caritas Diocesana e delle Caritas Parrocchiali, in questo giorno particolare sento di ringraziare Dio per voi, perché ci siete, per quello che siete, per quanto fate con amore, dedizione e professionalità, nella nostra Caritas Diocesana e in tutte quelle Parrocchiali.
Lavorate nel silenzio dilatando il vostro cuore senza far rumore e senza cercare il protagonismo, promuovendo e accompagnando la dignità di quanti nella vita hanno avuto di meno, vivono situazioni di solitudine, di emarginazione e di discriminazione, ascoltando storie e situazioni di sofferenze di ogni genere.
Più degli altri siete al corrente del disagio sociale, della povertà e dello sfruttamento dell’immigrazione da parte di chi agisce senza scrupoli.
Quante volte Papa Francesco ci ha ricordato che “I poveri non siano occasione di guadagno”, ma devono essere serviti.
Sarebbe assurdo, e lo diciamo con forza, pensare di arricchirsi servendosi di loro.
Da quando vi conosco, da subito, ho colto l’amore che vi anima nel lavorare insieme per amore di Cristo e della Chiesa, sfuggendo la tentazione dei battitori liberi, stando lontani da ogni forma di protagonismo e pubblicità.
Con il vostro apporto e professionalità, come Arcidiocesi di Matera-Irsina, abbiamo potuto promuovere corsi di formazione per opportunità lavorative rivolte alle nuove generazioni, confronti e tavole rotonde per capire meglio le emergenze immediate, progetti mirati alla promozione del bene comune.
E’ stato sempre cercato il confronto schietto e sincero con le autorità civili e militari per essere di supporto e di aiuto concreto e venire incontro ad ogni emergenza sul territorio, a livello nazionale e internazionale.
Mentre vi ringrazio, insieme ai Direttori che in questi 50 anni hanno servito la Caritas senza risparmiarsi in nulla, continuo a dirvi: siate sentinelle attente del mondo della povertà.
Sfuggite ogni tentazione di autoesaltazione coltivando la vita spirituale in una crescente comunione con Dio, perché, guidati dallo Spirito Santo, continuiate ad essere, sull’esempio di Gesù Cristo, servi di tutti, e dire alla fine con S. Paolo: “Siamo servi inutili, abbiamo fatto quanto dovevamo fare” (Lc 17, 5-10).
Continuate ad avere quell’occhio particolare, non di assistenzialismo, nell’aiutare i tanti fratelli e sorelle che si trovano nel bisogno.
Le case aperte in questi anni (cito in particolare: Casa Betania a Serramarina, degli appartamenti a Metaponto, della Casa per nuclei familiari e Casa della Pace a Terzo Cavone, della casa S. Marta a Bernalda, della Casa “Anna Carla” per donne in difficoltà e ragazze madri a Matera, della Mensa della Fraternità “D. Giovanni Mele”, oltre le case e la mensa sostenute dalla Caritas di S. Rocco a Matera), sono il segno di una presenza continua e capillare sull’intero territorio diocesano.
L’occasione di questa ricorrenza mi è propizia per ricordare i miei predecessori che hanno dato inizio 50 anni addietro alla Caritas diocesana (Mons. Giacomo Palombella, Michele Giordano, Ennio Appignanesi, Antonio Ciliberti, Salvatore Ligorio).
Ognuno di loro ha aggiunto e arricchito l’opera preziosa della Caritas.
A nome della nostra Arcidiocesi di Matera-Irsina esprimo la stima, la riconoscenza e la gratitudine a tutti voi, vi assicuro il sostegno e vicinanza, vi incoraggio ad andare avanti con serenità e benedico voi e le vostre famiglie, affidandovi alla Madonna.
Un abbraccio a tutti”.