Con una lettera indirizzata alle comunità delle due Diocesi di Matera-Irsina e Tricarico Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo invita ad un momento di preghiera comunitaria per la pace proponendo la lettura di un passo del Vecchio Testamento, tratto dal Libro di Neemia, insieme a delle riflessioni tratte da una omelia del Cardinale Carlo Maria Martini in occasione della veglia per la pace nel Duomo di Milano organizzata dai giovani di Azione Cattolica il 29 gennaio 1991.
Ecco la lettera alla comunità:
“Carissimi,
ieri mattina ci siamo svegliati apprendendo la tristissima notizia di quanto stava succedendo in Israele e in Palestina.
Un conflitto di per se mai spento da oltre cinquanta anni.
Ora, per noi, si aggiunge ai tanti altri sparsi sull’intera terra, mentre israeliani e palestinesi contano e piangono le vittime innocenti.
Penso che in questo momento il sentimento comune sia di ferma condanna.
Lo sintetizza molto bene il comunicato congiunto dei Patriarchi e dei capi delle Chiese di Gerusalemme:
«Condanniamo inequivocabilmente qualsiasi atto che prenda di mira i civili, indipendentemente dalla loro nazionalità, etnia o fede.
Tali azioni vanno contro i principi fondamentali dell’umanità e degli insegnamenti di Cristo».
La Conferenza episcopale italiana, in una nota, esprime «vicinanza e solidarietà a tutti coloro che, ancora una volta, soffrono a causa della violenza e vivono nel terrore e nell’angoscia», nello stesso tempo chiede «il pronto rilascio degli ostaggi».
Ma indica anche «un percorso di stabilità per l’intera regione, nel rispetto dei diritti umani fondamentali.
Quella Terra che riconosciamo come Santa merita una pace giusta e duratura».
Di fronte a tanto terrore e sangue innocente siamo chiamati a riaccendere la speranza, fiduciosi che la pace sia possibile.
Anzi la pace ci interpella tutti e ci impegna.
Siamo tutti figli dello stesso Dio e fratelli che abbiamo bisogno d’incontrarci.
Solo così torneremo ad essere “immagine e somiglianza di Dio”.
Alla luce di queste semplici e brevi considerazioni, sento di invitare le nostre comunità diocesane, di Matera-Irsina e di Tricarico, a vivere in tutte le comunità parrocchiali un momento di preghiera comunitaria, con lo sguardo rivolto ai tanti conflitti attualmente accesi sull’intera nostra madre terra, e a intercedere presso Dio perché ci conceda la pace.
Diceva il Card. Carlo Maria Martini:
‘Intercedere non vuol dire semplicemente ‘pregare per qualcuno’, come spesso pensiamo.
Etimologicamente significa ‘fare un passo in mezzo’, fare un passo in modo da mettersi nel mezzo di una situazione.
Intercessione vuol dire allora mettersi là dove il conflitto ha luogo, mettersi tra le due parti in conflitto.
Non si tratta quindi solo di articolare un bisogno davanti a Dio (Signore, dacci la pace!), stando al riparo.
Si tratta di mettersi in mezzo’.
Vi abbraccio e benedico”.