Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del procuratore della Repubblica:
“A seguito di una vasta ed articolata attività di indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza e condotta dalla Sezione Antidroga della Squadra Mobile della Questura di Potenza, con il supporto e la collaborazione, nella fase esecutiva, degli investigatori delle Squadre Mobili di altri ventidue capoluoghi di provincia, dei Reparti Prevenzione Crimine di Basilicata, Lazio, Puglia, Calabria e Toscana, di un’aliquota della Polizia di Stato in servizio presso la Sezione Operativa Dia di Potenza e di unità cinofile della Polizia di Stato, ieri mattina, sul territorio di Potenza e provincia, di Roma, e in diversi comuni delle provincie di Salerno, Foggia, Reggio Emilia, si è proceduto all’esecuzione di 42 provvedimenti cautelari personali, emessi dal Gip del capoluogo lucano.
Le misure restrittive sono state applicate nei di soggetti ritenuti gravemente di appartenere a due distinte associazioni per delinquere finalizzate al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, aggravate dal numero dei partecipanti e dall’avere commesso i fatti in luoghi da minori.
I sodalizi, risultano, sulla base delle indagini svolte, operanti sul territorio di Potenza e provincia, nello specifico nei comuni di Tito, Avigliano (PZ) e Pietragalla (PZ) con estensione sul territorio di Foggia, Salerno e Roma, e altri soggetti indagati, a vario titolo, per singoli reati scopo, e per usura e riciclaggio.
In particolare, sono state applicate:
- 20 misure di custodia cautelare in carcere nei confronti di: GIUZIO Paolo, RINALDI Antonio, RUSSO Lorenzo, GIOSA Luca, PICERNI Emanuele, LAURINO Pasquale, SALVIA Laviero, CELLA Felice, SATRIANO Marco, RIZZI Vincenzo, OUARSAN Youness, COMPIERCHIO Vincenzo, COMPIERCHIO Giuseppe, GALASSO Marcello, TOLVE Luca, SABIA Antonello, VICINO Antonio, BOCHICCHIO Luca, SABIA Haret, COZZI Alberto;
- 13 misure degli arresti domiciliari nei confronti di: GATTA Michele, CARBONE Antonio, BRUNO Manuel, BIANCO Vito, IACOVERA Agostino Pio, PERROTTA Vincenzo, VERRASTRO Antonio, GUARINO Gabriele, MAGNOLO Andrea, PETRULLO Giulia, GIOVINAZZO Marco Pio, FRANCO Antonello, BIANCO Manuel Pio;
- 9 misure dell’obbligo di dimora nel comune di residenza nei confronti di: GIUZIO Antonella, BOCHICCHIO Matteo, VECE Gerardo, RAGNOLINI Ermanno, GENTILE Giuseppe, TERRANOVA Alessandro, NAPOLITANO Luca, ROCHA PIRES Aldair Junior e SABATO Ilenia.
E’ risultato il coinvolgimento di minori in relazione al quale procede la competente AG.
Nel corso del medesimo contesto sono ed eseguite, inoltre, n. 9 provvedimenti di perquisizione domiciliare e personale nei riguardi di altrettanti dimoranti a Potenza e comuni limitrofi, Lecco e nella provincia di Matera.
I Comuni dove agivano la maggior parte degli indagati sono quelli di Tito e Potenza.
La complessa attività investigativa, come detto, ha consentito di acquisire gravi indizi in ordine alla esistenza di due distinte, ma contigue associazioni, dedite al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti:
- la prima avente base logistica sul territorio di Tito (PZ) e Potenza, con continui e reiterati approvvigionamenti di cocaina, marijuana e hashish da fornitori domiciliati a Cerignola (FG) ed Eboli (SA);
- la seconda avente base logistica sul territorio ricadente nei comuni di Avigliano (PZ), Pietragalla (PZ) e Potenza, con continui e reiterati approvvigionamenti di marijuana e hashish da un fornitore domiciliato in provincia di Roma.
Le intercettazioni telefoniche e telematiche, pedinamenti tradizionali e a distanza, anche mediante il ricorso a videocamere e tracciamenti GPS, acquisizioni documentali hanno permesso di ricostruire numerosi viaggi di approvvigionamento presso i rifornitoti di nazionalità italiana a Cerignola (FG) [COMPIERCHIO Vincenzo e COMPIERCHIO Giuseppe] e un rifornitore di nazionalità marocchina residente a Eboli (SA) [OUARSAN Youness] oltre alla gestione di vere e proprie piazze di spaccio non distanti da scuole e luoghi d’incontro giovanili.
Nello specifico, sono state documentate 31 trasferte in direzione della cittadina pugliese e 20 trasferte verso il comune campano: in particolare, in occasione della programmazione dei viaggi verso le predette località, i sodali si sono ben organizzati al fine di eludere la sorveglianza e i controlli delle Forze dell’ordine.
Nel corso delle attività tecniche, invece, è anche emerso che l’approvvigionamento avveniva parallelamente da parte dei due gruppi, sia da fornitori operanti su internet, tramite pagamenti in bitcoin, privi di ogni tracciabilità, che inviavano la sostanza stupefacente direttamente a casa dei sodali o dei loro parenti deceduti.
Talora i componenti del sodalizio, mentre erano bordo di treni, lungo il percorso cedevano lo stupefacente alle fermate agli acquirenti che erano in attesa nei pressi degli scali ferroviari, con l’apporto di altri sodali che, ad ogni fermata, erano addetti a segnalare la presenza di forze di Polizia.
Gli esiti delle predette hanno consentito anche di delineare a livello indiziario episodi di autoriciclaggio da parte degli stessi componenti di quest’ultimo gruppo criminale e di riciclaggio nonché un episodio di natura estorsiva finalizzato al recupero di un credito vantato per una precedente cessione (si parla di SABIA Antonello e VICINO Antonio).
Nel corso dell’indagine sono stati effettuati 17 arresti in flagranza di reato, oltre a vari deferimenti in stato di libertà per il reato di cui all’art. 73 d.p.r. 309/90 e violazioni amministrative inerenti agli stupefacenti.
E mentre le sostanze stupefacenti cadute in sequestro nel corso delle attività sono state pari a circa 12 kg di hashish, 1,5 kg di marijuana e oltre a numerose bustine e dosi di cocaina (oltre a denaro contante e materiale per il taglio ed il confezionamento della sostanza), il volume di stupefacenti complessivamente trattato dai due sodalizi, sulla base degli indizi raccolti durante le indagini, è risultato pari a circa 44 kg fra hashish e marijuana, ed a circa 250 grammi di cocaina.
In merito al confezionamento dei panetti di hashish, significativi sono stati i rinvenimenti di confezioni etichette raffiguranti la Banana, Shell, Dragonball, Marocco.
Fermo restando che per gli attuali indagati vige il principio costituzionale di non colpevolezza fino all’emissione di una sentenza irrevocabile di condanna l’indagine appare dimostrativa della complessiva azione di contrasto al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, che la Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, grazie all’encomiabile apporto delle Forze di polizia, sta conducendo, anche alla luce dell’ultimo rapporto del Nucleo Operativo Tossicodipendenze della Prefettura di Potenza che ha rappresentato come, nei primi nove mesi del 2023, la percentuale di consumatori di droga nella fascia di età tra i 14 e i 20 anni è in preoccupante aumento”.