“Anziani e pensionati dimenticati e illusi da questo centrodestra, tagliati fuori sia sul fronte nazionale con il caos pensioni, che su quello regionale con i problemi nella sanità e nell’assistenza ai più deboli, abbandonati dal governo Bardi”.
Lo dice Carmine Vaccaro, segretario regionale della Uil Pensionati di Basilicata, commentando la cronaca politica nazionale delle ultime ore e soprattutto quella locale.
Per Vaccaro:
“La Manovra arriva in Parlamento e uno dei capitoli principali riguarda le pensioni.
Per quanto riguarda il prepensionamento l’ultima bozza della legge di Bilancio introduce strette e inasprimenti dei requisiti.
Se c’è da tagliare che si fa? Si taglia sulle pensioni.
Come sindacato abbiamo deciso di mobilitarci per mantenere alta l’attenzione su questa ennesima ingiustizia che riguarda tre milioni e mezzo di pensionati a livello nazionale e 196 mila pensionati a livello regionale.
Se da un lato si è riusciti ad evitare la paventata quota 104 (63 anni + 41 di contributi), per accedere alla pensione anticipata per il 2024 si tornerà all’attuale quota 103 (62+41), ma questa nuova 103 nasconde non pochi paletti a partire dal ricalcolo con il metodo contributivo di tutto l’assegno pensionistico per chi accede alla pensione anticipata, con taglio del trattamento.
Inoltre si abbassa il tetto massimo dell’assegno da cinque a quattro volte, si allungano le finestre di uscita, per i lavoratori privati da tre a sette mesi, per il settore pubblico da sei a nove.
Anche l’Ape sociale sarà penalizzata con l’innalzamento del requisito anagrafico – da 63 anni a 63 anni e cinque mesi.
Stessa cosa per Opzione donna, l’età anche in questo caso sale – da 60 a 61 anni.
Venendo alle questioni che riguardano più direttamente la Basilicata, qui le criticità vissute dalle fasce più avanti con l’età sono del tutto passate in secondo piano, una categoria dimenticata dagli amministratori regionali.
Sono anni che denunciamo la disattenzione riservata da questo governo regionale ad anziani, fragili e pensionati che pure sono la maggioranza della nostra popolazione e che più di tutti risentono delle gravi emergenze che riguardano il settore sanitario.
E’ un dato di fatto: la sanità cola a picco, con i ritardi accumulati sulle prestazioni e gli screening, a cui aggiungere il tracollo del sistema privato (fagocitato e depauperato dalla Regione), a questo aggiungiamo il recente tema della carenza di specialisti, infermieri ed Oss nei presidi di Pronto soccorso.
Continuiamo a dire che non c’è mai stata una visione, in quattro anni e mezzo hanno amministrato senza programmazione, se ad oggi a pochi mesi dal voto ancora non abbiamo un Piano sanitario regionale, più volte promesso dallo stesso Bardi.
Si va avanti per spot e intanto i lucani si curano altrove”.