Il rapporto fra la creatività e la sperimentazione musicale è stato al centro dei due giorni che hanno visto protagonista Massimo Ottoni, uno degli esponenti di maggior rilievo della “sand art” (l’arte di creare con la sabbia) nell’ambito di “Suoni del Futuro Remoto” progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 co-prodotto da Onyx Jazz Club e dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019.
Lo fanno sapere gli organizzatori dell’evento:
“Il rapporto con Matera, e in particolare con l’Onyx Jazz Club, risale anche al progetto “Lo sguardo del grillaio” realizzato alcuni anni fa insieme all’Orchestra della Murgia materana diretta da Oscar Del Barba e al quale Ottoni prese parte realizzando uno straordinario esempio di videoarte.
Domenica 25 novembre e lunedì 26 è tornato a Matera nella chiesa del Carmine adiacente a Palazzo Lanfranchi ha tenuto due incontri aperti.
Nel primo appuntamento, ha illustrato alcune tecniche di realizzazione dei lavori con la sabbia, lavorando anche con il pubblico che si è messo alla prova comprendendo quanta potenzialità ci sia in questa arte.
La seconda serata, lunedì 26 novembre, ha unito il lavoro di Massimo Ottoni alla musica di Gianni Vancheri e Biagio Orlandi, due musicisti del Collettivo Onyx che hanno accompagnato con musiche originali la performance dell’artista pesarese davanti ad un folto pubblico riunito ancora una volta nella chiesa del Carmine.
La collaborazione con il Polo Museale di Basilicata e la sua direttrice Marta Ragozzino è stato sottolineato dal presidente di Onyx Jazz Club, Gigi Esposito che ha portato i suoi saluti aprendo la seconda serata insieme al project manager della Fondazione Matera-Basilicata 2019 Paolo Mele, il quale ha sottolineato il lavoro che Onyx Jazz Club sta svolgendo con questo progetto basato sul rapporto fra luoghi e territorio.
Nella serata inaugurale era intervenuta la direttrice del Polo Museale di Basilicata Marta Ragozzino per la quale il binomio con l’associazione materana rappresenta una esperienza di valore significativo come hanno dimostrato le numerose iniziative svolte al Museo Ridola e sulla Terrazza di Palazzo Lanfranchi nel corso della stagione estiva, nell’ambito del progetto Suoni del Futuro Remoto”.