Fronte comune e dialogo per tutelare gli interessi delle comunità, degli studenti e delle famiglie lucane.
E’ la mission del presidente di Upi Basilicata, Piero Marrese, tornato sul tema del dimensionamento scolastico con un invito alla Regione Basilicata:
“Se pensiamo che i nostri ragazzi vivono la maggior parte del loro tempo a scuola comprendiamo bene come il tema del dimensionamento riguardi praticamente tutti. Dimensionare non si traduce solo nella riduzione di posti lavoro, peraltro in una regione che ha già tante difficoltà su questo fronte, ma anche nel fatto che quando in una scuola manca il dirigente scolastico può essere un problema garantire il diritto allo studio.
In quella scuola, infatti, mancherà una figura che lavora per promuovere l’interesse dei ragazzi e che prova a far diventare quell’istituto non solo un mezzo di crescita ma anche un’opportunità lavorativa per gli studenti.
Per questo il problema del dimensionamento è molto serio ed abbiamo chiesto di rivedere la norma che prevede la contrazione delle dirigenze.
Ci sembra che a Roma siano forse abituati a guardare soprattutto alle regioni più densamente abitate, mentre si tralasciano aree come la Basilicata sulle quali c’è bisogno di maggiore attenzione perché, in caso contrario, avremo un effetto domino negativo.
Connessi al tema del dimensionamento ci sono quelli relativi a trasporti e sicurezza degli edifici.
Sul primo abbiamo già evidenziato alcune criticità, con genitori spesso costretti a sostituirsi ai mezzi pubblici.
Sul secondo abbiamo chiesto un coordinamento reale che, all’atto di stanziare le risorse per garantire scuole più sicure e magari anche più belle, guardi all’effettiva presenza di studenti”.
Marrese, dopo aver precisato di non voler “essere antagonisti a prescindere ma di collaborare per tutelare la nostra terra”, ha fatto una proposta chiara alla Regione:
“Considerando che la norma nazionale prevede un sistema di perequazione che paradossalmente riconosce a regioni più popolose numeri maggiori rispetto alle richieste e tenuto conto che la Basilicata, invece, ha la necessità di un’applicazione migliore di questo sistema, specie nelle aree interne, chiediamo alla Regione Basilicata di farsi portavoce in sede nazionale di applicare il sistema di perequazione correttamente, andando a compensare i numeri della Basilicata con quelli di regioni più popolose nelle quali le richieste di autonomie sono inferiori rispetto alle assegnazioni.
Se in altre realtà si preferisce concentrare piuttosto che ampliare, infatti, perché non compensare con le necessità delle piccole regioni?”