A Matera l’inaugurazione di questa panchina azzurra. I dettagli

Nella giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, l’Amministrazione comunale in collaborazione con l’associazione “Adamo Aps” dei padri separati, alle ore 11:00 inaugurerà in via Aldo Moro la Panchina azzurra della bigenitorialità.

Un’iniziativa del consigliere comunale Nicola Stifano, sostenuta dal sindaco Domenico Bennardi.

Una panchina “per i diritti dei figli, per i doveri dei genitori ed i rapporti continuativi ed equilibrati”, come recita lo slogan dell’evento, che si terrà davanti al tribunale dove è stata installata simbolicamente la panchina.

Alla cerimonia parteciperà il vice sindaco Antonio Materdomini, con l’assessore alla Cultura, Tiziana D’Oppido, e il consigliere Stifano anche in qualità di presidente della commissione Cultura.

Il Comune patrocina l’iniziativa con Adamo, Fials, Confsal, Giunta regionale e Ufficio della consigliera di parità regionale.

Quello alla bigenitorialità, è il diritto del figlio minore di crescere e vivere insieme ad entrambi i genitori, mantenendo un rapporto continuativo ed equilibrato con ciascuno, ricevendo cura, educazione, istruzione e assistenza morale.

C’è una legge, la numero 54 del 2006, che sancisce il diritto alla bigenitorialità, ma viene parzialmente o totalmente disattesa; eppure, con la legge 54 vennero introdotti l’affidamento condiviso dei figli e il principio della bigenitorialità, inteso come diritto del minore.

La legge dice chiaramente che, in caso di separazione dei genitori, il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e conservare rapporti significativi con ascendenti e parenti di ciascun ramo genitoriale.

In caso di affido condiviso, poi, la legge stabilisce che: “(…) la potestà genitoriale è esercitata da entrambi i genitori.

Le decisioni di maggiore interesse per i figli relative all’istruzione, all’educazione e alla salute sono assunte di comune accordo, tenendo conto delle capacità, dell’inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli”.

Viene, quindi, superato il concetto di affido esclusivo, che nel 90% dei casi vedeva la madre come genitore affidatario.

L’Amministrazione comunale è da sempre sensibile ai temi della famiglia e dei figli nelle separazioni, oltre che alle pari opportunità.