Oggi 1 Dicembre è la Giornata Mondiale contro lʼAids volta ad accrescere la coscienza dell’epidemia mondiale di questa malattia dovuta alla diffusione del virus HIV.
Dal 1981 l’Aids ha ucciso oltre 25 milioni di persone, diventando una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi.
Per quanto in tempi recenti l’accesso alle terapie e ai farmaci antiretrovirali sia migliorato in molte regioni del mondo, l’epidemia di AIDS ha mietuto circa 3,1 milioni di vittime nel corso del 2005 (le stime si situano tra 2,9 e 3,3 milioni), oltre la metà delle quali (570.000) erano bambini.
I dati attuali però sono tutt’altro che confortanti: ogni anno si registrano 4mila nuove infezioni da Hiv, con un incremento registrato negli ultimi due anni di nuove infezioni nella fascia d’età tra i 25 e i 29 anni.
In Italia circa il 40% dei casi di Hiv è diagnosticato in modo tardivo, e a questo va aggiunto un 30% stimato di persone che inconsapevolmente continuano a favorire la trasmissione del virus.
La maggioranza delle nuove diagnosi Hiv positive è attribuibile a rapporti sessuali non protetti, che costituiscono l’84,3% di tutte le segnalazioni (eterosessuali 45,8%, omosessuali 38,5%).
Il rischio di contagio cresce esponenzialmente proprio per le categorie ritenute meno esposte mentre omosessuali e tossicodipendenti risultano essere i più informati.
Gli esperti sottolineano che, nonostante gli importanti passi avanti fatti dalla ricerca, il lavoro da fare, soprattutto sul fronte della prevenzione, è ancora molto.