Sono passati 30 anni dall’iscrizione nelle liste UNESCO e la città ha raggiunto molti degli obiettivi e delle visioni immaginate nel passato.
È potuto accadere grazie ai cittadini materani visionari che hanno saputo stimolare la città, agli artisti e agli innovatori che hanno portato valore e hanno svolto il ruolo di ambasciatori verso il Mondo e grazie ai nuovi cittadini venuti da fuori a vivere in città, rendendo Matera un laboratorio di innovazione in tanti settori.
Grazie al progetto “European Digital Innovation HUB” finanziato dall’Unione Europea e dal MIMIT, Basilicata Creativa ha creato un Polo dell’Innovazione europeo e sta continuando a coinvolgere innovatori e creativi supportandoli nella prototipazione di nuovi applicativi tecnologici, soprattutto per il turismo e il patrimonio culturale, per accompagnare la città nella transizione digitale.
Ma questo non basta: il confronto avuto con l’Europa grazie all’esperienza di Capitale Europea della Cultura, ci insegna che non bastano le belle idee e neanche i progetti finanziati, ma servono le persone e anche le giuste alleanze Pubblico/Private, tra Istituzioni, Imprese, Terzo Settore, Enti di Ricerca e Comunità locali, soprattutto in un momento storico difficile per le Pubbliche Amministrazioni, che non riescono da sole a rincorrere le sfide della contemporaneità, in un contesto fatto prevalentemente da micro imprese a conduzione familiare.
Forse sarebbe il caso di costruire un centro di scambio creativo tra Matera e l’Europa, uno spazio internazionale per continuare a favorire l’incontro tra giovani, esperti e attori locali, che sperimentino l’innovazione anche grazie alle tecnologie.
Il Complesso del Casale nei Sassi potrebbe essere un luogo adatto o adattabile, dove far lavorare i giovani talenti, dove sperimentare tecnologie per innovare il turismo, per la conservazione dei patrimoni e per l’accessibilità.
Si dovrebbe anche allestire un percorso che racconti la storia millenaria di Matera, città Unesco e Capitale Europea della Cultura, attraverso le memorie e coinvolgendo cittadini e operatori culturali, imprese e ricercatori, non solo rivolto ai turisti, ma soprattutto ai materani e ai lucani.
Per riuscirci dovremmo prendere ad esempio tanti centri Culturali e Creativi in altre Capitali Europee, che sono nati grazie alla convivenza di più soggetti, sia pubblici che privati, che insieme hanno investito e sono riusciti a costruire il giusto mix di competenze e servizi, sostenendo costi e investimenti e riuscendo a gestire i centri culturali in ottica non-profit.
Il Polo dell’Innovazione creato da Basilicata Creativa può essere un punto di partenza per avviare questo progetto, ma serve costruire un micro-ecosistema pubblico/privato, dove ognuno possa dare un contributo efficace.
Basilicata Creativa è pronta a lavorare perché ciò accada nel più breve tempo possibile, magari attivando una forma di Partenariato Speciale Pubblico Privato con il Comune (come tante già ne esistono in Italia).
Invitiamo tutte le organizzazioni e le persone che vogliono continuare a supportare Matera in percorsi generativi e innovativi a farsi avanti, per non far mancare alla città un centro culturale e creativo in cui si produca innovazione e sviluppo sostenibile, coinvolgendo giovani talenti.