Il sindaco di Montalbano Jonico, Piero Marrese ha contestato alcune delle proposte fatte nel corso della seduta congiunta delle Commissioni Terze e Quarta regionali sul dimensionamento scolastico, in particolare quelle che riguardano l’Iis Pitagora della cittadina jonica.
Ha annunciato:
“Ci prepariamo sia ad un’azione giudiziaria, essendo il provvedimento contra legem, che ad una battaglia politica forte perché non è possibile che qualcuno si prenda il lusso di fare proposte sia contrarie alla legge nazionale e ai parametri in essa fissati, che alle linee guida adottate dalla Giunta regionale.
Non dobbiamo dimenticare, infatti, che c’è una delibera dell’esecutivo, la 759-23, che per la Provincia di Matera tiene conto del parere dei comuni, delle dirigenze scolastiche e dell’Ufficio Scolastico Regionale e prevede l’accorpamento di istituti con un numero di alunni inferiore a quanto previsto dalla normativa.
In Commissione, invece, qualcuno che evidentemente non si è documentato a sufficienza, confermando di non essere all’altezza del ruolo, ha avanzato modifiche al piano ipotizzando, di fatto, la disgregazione di una scuola storica come l’Iis Pitagora di Montalbano, composto da 760 alunni e che, in base agli indirizzi che esso offre, negli anni ha sviluppato un’offerta formativa con una linea comune di valorizzazione degli stessi indirizzi, dando corpo a una progettualità d’istituto attraverso le azioni previste dal PNRR, ispirata ad una visione d’insieme e non di frammentazione tra le diverse sedi.
Una decisione di questo tipo penalizzerebbe fortemente anche il nuovo corso del Liceo Sportivo istituito a Scanzano Jonico e anche la stessa comunità scanzanese rispetto alle altre.
Stesso discorso per la comunità di Nova Siri, che risulterebbe penalizzata da questa decisione.
In definitiva, oggi assistiamo al tentativo di chi, invece di provare a unire le scuole lavora per la loro disgregazione, superando ogni limite sia di legalità che di rispetto verso persone, famiglie e personale scolastico.
E’ evidente che questa proposta mira a distruggere il diritto allo studio e a umiliare la mia comunità.
Da sindaco e da presidente della Provincia non permetterò a nessuno di speculare consenso elettorale a discapito dei cittadini.
Siamo pronti ad ogni azione pur di tutelare l’interesse della nostra scuola e dei nostri studenti”.