Ennesima tragedia: un altro operaio lucano ha perso la vita sul posto di lavoro.
Si tratta di Egidio Martino, 57enne di Lauria (PZ), dipendente di un’impresa bergamasca.
L’operaio lucano ha perso la vita lo scorso 8 Dicembre cadendo da un’altezza di circa quattro metri, era impegnato nelle operazioni di impermeabilizzazione di un pozzo di areazione.
La vittima era capo di una squadra di cinque operai della Edilmac, un’azienda incaricata di scavare i pozzi di areazione della galleria.
I sindacati oggi sono stati presenti con un presidio presso la prefettura di Alessandria e la prefettura di Genova.
Le organizzazioni sindacali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno proclamato uno sciopero per oggi e domani suddiviso in diverse fasce orarie.
Michele Palma, Segretario Generale della CGIL, Fillea Basilicata, che in una nota ha dichiarato:
“Apprendere di una morte per infortunio sul lavoro è una notizia che provoca sempre sconforto e rammarico, anche quando succede lontano da noi, magari in Piemonte o Lombardia.
Una vita umana ha un valore sempre, a prescindere dal luogo di origine e dal colore della pelle o dalla nazionalità, ma quando si tratta che lo sfortunato lavoratore era di origini lucane, istintivamente arriva un ulteriore sussulto emotivo.
Ed in effetti è qui, nel cantiere di Voltaggio in provincia di Alessandria, che è accaduto l’ultimo tragico infortunio sul lavoro nel quale ha perso la vita Egidio Martino, 57 anni, di Lauria, dipendente della Edilmac, impresa bergamasca a cui è stata affidata in subappalto parte dei lavori di realizzazione del terzo valico, importante infrastruttura consistente in una nuova linea ferroviaria veloce ad alta capacità, che consentirà di potenziare i collegamenti del sistema portuale della Liguria con le principali linee ferroviarie del Nord Italia e con il resto d’Europa.
Notevole è il tributo che pagano i lavoratori lucani che lavorano alle dipendenze di imprese del nord, e proprio alcune settimane fa è avvenuto un altro infortunio sul lavoro nel quale ha perso la vita Nicola Di Sanzo, 35 anni, di Rotonda.
Gli infortuni con esito mortale nei primi 10 mesi del 2018, sono stati 945, con un aumento di 81 decessi rispetto agli 864 occorsi tra gennaio e ottobre del 2017 (+9,4%), ed il settore dell’edilizia, è quello che detiene il maggior numero di infortuni, 109 nell’anno 2016, pari al 14,6% del totale. Occorre intervenire assolutamente e rapidamente, per questo la FILLEA CGIL sta sostenendo la proposta di legge che introduce il reato di “omicidio sul lavoro” nella legislazione vigente, discutendone in tutte le assisi congressuali effettuate di recente (Congressi territoriali, regionali e Congresso nazionale) e facendo in modo che ne discuta anche la CGIL al congresso nazionale che si terrà dal 22 al 25 gennaio prossimi a Bari.
Facciamo appello alla sensibilità di tutte le forze politiche presenti in Parlamento e che hanno a cuore la vita di chi lavora, e alle quali chiediamo di attivarsi affinché venga ripristinata la “Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, con particolare riguardo al sistema della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”, costituita nell’anno 2005, attiva dalla XIVa alla XVIIa Legislatura, ma che oggi non è ancora costituita nell’attuale Legislatura.
Noi come organizzazioni sindacali facciamo la nostra parte, ma è sentitamente gradito l’aiuto di tutti coloro che possono intervenire in materia legislativa”.