Dopo l’entusiasmante anteprima di Amabili Confini con Emanuele Trevi, tra i più apprezzati scrittori e critici italiani, il viaggio di avvicinamento all’apertura ufficiale della rassegna fa tappa nella Casa Circondariale di Matera.
Sin dagli esordi, il progetto Amabili Confini nasce con una vocazione prevalentemente sociale, nell’intento di riattivare il senso di comunità, l’afflato solidaristico e di condivisione, in netto contrasto con la tendenza in atto nella società verso un accentuato individualismo.
Per rispondere all’esigenza di rendere l’iniziativa quanto più accessibile e inclusiva, è stata creata la sezione “Periferie sociali”, con la quale è stata aperta una finestra su mondi negletti e volutamente separati dal contesto sociale: quello della detenzione e dell’immigrazione.
In tal modo, è stata offerta ai ragazzi cosiddetti “ristretti” e ai migranti dei centri di accoglienza la possibilità di far sentire la propria voce trovando nelle parole la chiave giusta per riscattarsi dalle condizioni di segregazione – nel caso dei detenuti – e di marginalizzazione – condizione esistenziale dei migranti.
Difatti, sia i detenuti che i migranti parteciperanno alla rassegna Amabili Confini con i loro scritti sul tema della nona edizione: “Oblìo”.
Dopo la partecipazione degli scrittori Pierpaolo Vettori e Carmen Verde, quest’anno l’associazione ospiterà Marilù Ardillo, responsabile comunicazione della Fondazione Vincenzo Casillo a Corato (BT) e autrice di “Parlami dentro”, una raccolta di lettere che delle persone comuni hanno inviato a detenuti sconosciuti.
Il libro, uscito per le Edizioni La Meridiana – con la prefazione di Paolo Di Paolo – è già stato presentato in numerosi istituti penitenziari, suscitando emozioni e apprezzamenti unanimi.
L’incontro con i detenuti si terrà mercoledì 8 maggio nella Casa Circondariale di Matera con inizio alle ore 9:00.
Alla presentazione del volume assisteranno anche alcuni studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “I. Morra” e dell’Istituto Tecnico Statale Commerciale e Geometra “Loperfido-Olivetti”.
“Quello delle parole è un potere immenso. Eppure anche piccolo, semplice.
Unite alle intenzioni le parole invertono l’ordine del mondo.
In ogni città che abitiamo esiste una moltitudine di persone che fa delle parole la ragione di ogni giornata, che ha dovuto rinunciare alla libertà di uscire, di fare, ma non di sperare.
Che ha commesso un errore, ma continua ad impegnare ogni energia per evolvere.
Per quella moltitudine di persone la Fondazione Vincenzo Casillo e Liberi dentro Eduradio & TV hanno lanciato una chiamata alle parole, un invito a condividere un gesto narrativo di resistenza: scrivere una lettera ad una persona detenuta sconosciuta.
Per consegnare un frammento di vita libera che si facesse stimolo, ispirazione, auspicio.
Da tavoli, scrivanie e banchi di scuola di ogni parte d’Italia, circa un centinaio di persone dai 10 ai 93 anni ha risposto alla chiamata.
Persone che parlano ad altre persone con parole universali, che hanno dovuto
Parlami dentro è un libro che fa sentire contenti di esistere e di essere parte di una umanità che palpita e che resiste, che può aiutarci a capire che il senso della nostra esistenza non si esaurisce negli errori che commettiamo.”
Marilù Ardillo, classe 1980.
Nata in un piccolo paese pugliese, consegue la laurea quinquennale in Scienze della Comunicazione all’Università degli Studi di Perugia, migra al nord per molti anni per tornare ai colori della sua terra.
Copywriter, ha ideato e curato per dieci anni uno spazio editoriale sulla cultura del tè, collaborando anche con testate giornalistiche enogastronomiche di portata nazionale.
Dal 2017 è responsabile comunicazione della Fondazione Vincenzo Casillo, redattrice di “Vita Non Profit” e di “Limina Rivista Culturale”. Conduce corsi di formazione in comunicazione sociale, eventi culturali e dialoga con autori in rassegne letterarie.
Il programma completo della rassegna è disponibile online sul sito web di Amabili Confini.