La Cisl Fp Basilicata accoglie con profondo rammarico il contenuto della delibera n. 251 del 4 luglio scorso con la quale la Giunta comunale di Matera ha modificato e integrato il piano triennale del fabbisogno del personale, delibera che secondo il segretario generale Pino Bollettino:
“ignora letteralmente di avere in servizio personale altamente qualificato con contratti precari assunti nell’ambito del PON “Lotta alla povertà” e con il programma ministeriale “Coesione”, oltre al personale interno sotto inquadrato in attesa dell’emanazione dei bandi per le progressioni in deroga e l’annosa questione irrisolta della platea dei lavoratori ex RMI.
Tutto si legge nel corposo provvedimento tranne che una soluzione per queste situazioni di precarietà che dovevano, invece, essere le prime ad essere valutate e per le quali bisognava tracciare le soluzioni.
È inimmaginabile pensare che questa nutrita schiera di personale, che oggi contribuisce al funzionamento della macchina comunale e all’erogazione dei servizi alla cittadinanza, non trovi spazio nella programmazione triennale del fabbisogno del personale, laddove si prende atto, come riportato nella stessa delibera, che gli spazi occupazionali di cui dispone il Comune sono attestati al 18 per cento delle entrate correnti, a fronte di un massimo consentito dalla legge del 27 per cento: in buona sostanza potrebbe investire ancora sul personale fino a cinque milioni di euro.
Non vorremmo che questa dimenticanza altro non sia che il preavviso di licenziamento, ovvero di mancata definizione della loro situazione contrattuale.
Amministrare col criterio del buon padre di famiglia significa prendersi cura dei propri dipendenti e non utilizzarli in quanto precari per anni per contribuire al corretto funzionamento della macchina comunale, salvo poi, in assenza di stabilizzazione, finire con l’essere mandati a casa ed espulsi dal circuito lavorativo.
Si chiede, quindi, di rimettere mano alla delibera di riorganizzazione prevedendo la stabilizzazione del personale in possesso dei requisiti, l’avvio delle procedure per le progressioni in deroga e la definizione del futuro lavorativo della platea del personale ex RMI.
Lotteremo e denunceremo in ogni sede questo comportamento che riteniamo non corretto e non rispettoso della dignità dei lavoratori”.