Questa mattina la Sala Italia del Palazzo di Governo di Potenza ha ospitato la sottoscrizione del Protocollo di collaborazione tra le Prefetture di Potenza e di Matera e la Procura Distrettuale Antimafia del capoluogo, destinato ad ampliare il carnet degli strumenti da mettere in campo per preservare da ogni forma di infiltrazione criminale gli interventi finanziati con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza – P.N.R.R. e del Piano nazionale degli investimenti complementari – P.N.C..
Firmatari dell’Accordo, il Prefetto di Potenza Michele Campanaro, il Prefetto di Matera Cristina Favilli ed il Procuratore Distrettuale Antimafia di Potenza Francesco Curcio.
Presente alla sottoscrizione, un autorevole parterre composto dai Viceprefetti Vicari delle due Prefetture, dai vertici provinciali delle Forze di Polizia di Potenza e di Matera e dai componenti dei rispettivi Gruppi Interforze Antimafia.
- Origine e principi ispiratori
Il documento pattizio si inserisce nel più ampio contesto del Decreto del Ministro dell’Interno del 2 ottobre 2023 che, nell’ottica di potenziare l’azione istruttoria dei Gruppi Interforze Antimafia – G.I.A. istituiti presso le Prefetture, ha disciplinato specifiche modalità operative con lo scopo ultimo di rafforzare il sistema dei controlli e garantire, al tempo stesso, il regolare e tempestivo svolgimento delle procedure amministrative.
In questo scenario, ha trovato ampio spazio l’esigenza, condivisa con la Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, di dare omogeneità e stabilità alla collaborazione interistituzionale: l’art. 6 del decreto ministeriale ha, infatti, aperto la strada alla sottoscrizione di mirati Accordi tra Prefetture e Autorità giudiziaria che puntano il faro direttamente sui profili di contiguità tra la prevenzione antimafia, rimessa alla competenza dei Prefetti e l’attività investigativa.
- Realizzazione
Da qui, la necessità di definire un modello collaborativo unico, da attivare nei singoli contesti locali, per regolare le procedure e le modalità di scambio informativo tra le parti, nel rigoroso rispetto delle rispettive attribuzioni e fatti salvi i limiti discendenti dal segreto investigativo.
Sul punto, la Basilicata non si è fatta trovare impreparata, dando immediatamente gambe – a pochi giorni dalle indicazioni ai Prefetti della Repubblica, con circolare ministeriale del 5 luglio scorso – a quell’indirizzo governativo che ha fortemente voluto accorciare le distanze, sotto il profilo informativo, tra attività preventiva e attività investigativa.
Le interlocuzioni avviate dal Prefetto Campanaro, infatti, hanno portato alla odierna sottoscrizione, che consentirà di accrescere l’efficacia dell’azione antimafia di accertamento amministrativo e giudiziario.
- Struttura
In questa direzione, le linee progettuali dell’Intesa mirano a “blindare” gli interventi finanziati con i fondi del PNRR, dal pericolo di incursioni criminali, attraverso la massima sinergia istituzionale e facendo leva su tre specifiche tematiche:
- Flussi informativi
Punto di partenza e, al tempo stesso, intelaiatura dell’intero Accordo, la previsione di un costante flusso informativo tra le parti coinvolte. L’art. 2 dell’Intesa chiama, infatti, le Prefetture di Potenza e di Matera a segnalare alla Procura Distrettuale Antimafia di Potenza:
- le proposte di adozione di informazioni antimafia a carattere interdittivo formulate dai rispettivi Gruppi interforze antimafia all’esito dell’istruttoria svolta,
- le relazioni conclusive degli accessi ispettivi disposti,
- le misure amministrative di prevenzione collaborativa prescritte ai sensi dell’art. 94-bis del decreto legislativo n. 159 del 2011.
La Procura Distrettuale Antimafia di Potenza segnalerà, a sua volta, per i successivi approfondimenti istruttori da parte dei Gruppi interforze antimafia:
- gli elementi informativi dei quali sia in possesso, utili ai fini della migliore valutazione delle richieste di documentazione antimafia,
- i provvedimenti cautelari, dispositivi del giudizio e di condanna,
- le proposte e gli atti applicativi delle misure di prevenzione, personali o patrimoniali.
- Subappalti
Nell’ottica, poi, di impedire le infiltrazioni criminose anche nella fase successiva all’assegnazione dell’appalto, il Protocollo prevede, all’art. 3, che lo scambio informativo tra le parti sia fluido e costante anche con riferimento agli affidamenti in subappalto.
- Accessi ispettivi
Infine, il Protocollo contempla la possibilità di concordare criteri di priorità sulla base di indicatori di rischio o di attività investigative, per gli accessi ispettivi dei Gruppo Interforze Antimafia che dovranno essere coordinati con l’attività investigativa, evitando in tal modo che le due attività possano reciprocamente intralciarsi.
Queste le parole del Prefetto Campanaro a margine della sottoscrizione dell’odierno Accordo di collaborazione.
“Sono molto soddisfatto per la sottoscrizione del Protocollo di oggi e ringrazio, per questo, il Prefetto di Matera e il Procuratore Distrettuale Antimafia di Potenza per aver colto con entusiasmo e tempestività il mio invito a siglare un documento unico a livello regionale, che rappresenta un importante passo avanti nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata, avendo riguardo in particolare ai flussi finanziari discendenti dal PNRR.
Per avere un’idea della portata della sfida che stiamo affrontando, ricordo che solo per i comuni della provincia di Potenza sono stati stanziati oltre 218 milioni di euro per finanziare numerose progettualità comunali.
È chiaro che questa circostanza ci invita a tenere la guardia sempre alta per scongiurare le infiltrazioni criminali nel sistema economico legale lucano, partendo dalla considerazione che il consolidamento del sistema prefettizio della prevenzione antimafia risulta assolutamente strategico e fondamentale per garantire l’ordine pubblico economico ed il buon andamento della Pubblica Amministrazione.
Merita per questo motivo un profondo riconoscimento il lavoro portato avanti dai Gruppi Interforze Antimafia, che solo negli ultimi trenta mesi, per la provincia di Potenza, ha presentato proposte di adozione di informazioni antimafia a carattere interdittivo nei confronti di imprese infiltrate, per un totale di 53 interdittive antimafia, di cui 12 nel primo semestre del 2024.
Oggi potenziamo ulteriormente la macchina organizzativa, condividendo un modello stabile di collaborazione inter istituzionale, con modalità e procedure specifiche nello scambio dei flussi informativi tra Uffici delle due Prefetture e Procura Distrettuale Antimafia”.