L’inizio del nuovo anno scolastico si preannuncia amaro per le famiglie, alle prese con una nuova stangata sul fronte del materiale scolastico.
Come riporta orizzontescuola: ”
“Dopo i forti aumenti registrati nel 2023, anche per il 2024/2025 si prevede un rincaro generalizzato dei prezzi di zaini, diari, libri e cancelleria, con incrementi che in alcuni casi sfiorano il 20%.
A guidare la corsa al rialzo sono soprattutto gli zaini, in particolare i trolley, gettonatissimi tra i più giovani.
Se lo scorso anno era possibile acquistarne uno a partire da 75 euro, quest’anno la spesa minima si aggira intorno agli 80 euro, con punte di 130 euro per i modelli più accessoriati e griffati.
Un incremento medio del 7% che pesa sulle tasche dei genitori.
Anche gli zaini tradizionali non sono esenti da rincari, con prezzi che si attestano intorno ai 65 euro, in aumento dell’8% rispetto al 2023.
Stessa tendenza per gli astucci: quelli a tre zip hanno subito un rincaro di oltre il 10%, passando da una fascia di prezzo compresa tra 18 e 29 euro a una tra 20 e 32 euro. Ancora più consistenti gli aumenti per i portapenne (+20%) e gli astucci a rotolo, che sfiorano ormai i 13 euro.
Sul fronte dei libri scolastici, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha stabilito un aumento dei prezzi di copertina del 2,3% per la scuola primaria, aggravio a carico dei Comuni.
Per le scuole secondarie di primo e secondo grado, invece, il prezzo finale dei volumi non dovrebbe superare il 10% rispetto ai massimali del 2013/2014.
Tuttavia, secondo le stime di Federconsumatori Toscana, l’aumento reale dei prezzi di copertina si aggirerà intorno al 15%, con una spesa media per famiglia che si avvicinerà ai 1.000 euro, considerando anche sussidi e assegni per le famiglie meno abbienti.
Anche le mense scolastiche non saranno esenti da rincari.
Lo scorso anno, Cittadinanza Attiva ha registrato un aumento medio del 3% per le famiglie con ISEE inferiore a 20.000 euro, con un costo mensile che oscilla tra gli 84 e gli 85 euro per un bambino iscritto alla scuola dell’infanzia o primaria. Per il 2024/2025, molto dipenderà dai trasferimenti statali e regionali ai Comuni, ma è probabile che l’inflazione, seppur in calo, continuerà a farsi sentire”.