Un’interrogazione a risposta orale al presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, per ottenere, in primis, la dichiarazione dello stato di emergenza e per sapere cosa intende fare il governo lucano per contrastare il preoccupante fenomeno dell’erosione costiera, che specie nel Metapontino attende da anni risposte concrete ed ha creato danni non solo di natura ambientale, ma anche economico tenuto conto che la zona interessata è meta di numerosi turisti ogni anno.
L’hanno presentata i consiglieri regionali di Bd, Piero Marrese e Roberto Cifarelli del Pd, ricordando che:
“il turismo balneare rappresenta una risorsa economica per tutta la regione e, in particolare, un volano di sviluppo importante per il Metapontino”.
Hanno affermato Marrese e Cifarelli:
“Conosciamo da tempo le problematiche relative all’erosione costiera che flagellano la costa Jonica lucana e, ad oggi, la situazione è in alcune aree in via di peggioramento continuo.
Abbiamo verificato che la spiaggia di Terzo Madonna, a Scanzano Jonico, ormai non esiste più a causa dell’erosione e che nella stagione turistica appena terminata non è stata possibile l’attività di ben tre stabilimenti balneari, una situazione che ha provocato un grave danno economico, occupazionale e d’immagine.
Desta, inoltre, particolare allarme anche la situazione della spiaggia di Metaponto, dove da anni gli operatori turistici sono alle prese con spazi demaniali ridotti dell’erosione del mare che ha fatto praticamente scomparire intere aree un tempo adibite a lidi attrezzati.
Tenuto conto che il danno ambientale non è allo stato quantificabile e che gli interventi realizzati sia a Scanzano Jonico che a Metaponto sono risultati assolutamente parziali, nell’interrogazione si chiede a Bardi ‘se la Giunta regionale è a conoscenza e monitora quotidianamente la grave situazione dell’erosione e per quale motivo nel dicembre 2022 la precedente Giunta Bardi definanziò i 7 milioni di euro stanziati dal Governo Pittella per Scanzano Jonico e i 9 milioni per Metaponto e a cosa sono stati destinati; quali interventi urgenti e non più procrastinabili ritiene di mettere in campo per fermare il dissesto e se sono previsti indennizzi per le attività e gli operatori balneari che non hanno potuto svolgere la loro attività lavorativa’”.
Marrese e Cifarelli hanno, quindi, chiesto al Governo regionale:
“se non sia il caso di dichiarare lo stato di emergenza e chiedere fondi straordinari.
La mancanza di programmazione sul tema, fino ad ora palesata dalla maggioranza che governa la Regione, ha purtroppo non solo contribuito al peggioramento della situazione ma, adesso, costringe ad adottare misure straordinarie non più procrastinabili”.