Basilicata: alcuni farmaci da tempo non arrivano più nelle farmacie. Ecco cosa sta succedendo

Sono ancora introvabili, anche in Basilicata, alcuni farmaci ad uso specifico che da tempo non arrivano più nelle farmacie dislocate sul territorio delle due province lucane.

Una situazione che si complica ulteriormente quando ad essere carenti, o del tutto mancanti, sono farmaci a supporto di patologie come il diabete, l’ipercolesterolemia e l’ipertensione.

Manca da mesi, ad esempio, Ozempic che dovrebbe essere prevalentemente usato nella cura del diabete ma che viene anche impiegato- per variazione di indicazione terapeutica- anche a supporto della perdita di peso.

Si crea quindi un approvvigionamento differente per patologia, creando però un danno reale a chi lo utilizza per patologie croniche legate a disfunzioni glicemiche.

Federfarma Basilicata, con il Responsabile delle Aree Rurali Leonardo Mastrorocco, interviene sulla questione dei farmaci mancanti o carenti sottolineando:

“che l’approvvigionamento dei farmaci non dipende dall’incuria del farmacista né tantomeno dalla volontà di creare un disagio all’utente, ma è legato a fattori produttivi da parte delle aziende farmaceutiche“.

Le motivazioni di tali mancate produzioni sono da collegare a questioni prevalentemente economiche ed organizzative, legate anche alle esportazioni di farmaci che vengono inviati all’estero e che quindi non soddisfano più il nostro fabbisogno.

A ciò si deve aggiungere anche, in alcuni casi, una programmazione aziendale non rispondente perfettamente alle necessità della platea e che quindi produce meno farmaci di quella che è la reale necessità di approvvigionamento nazionale.

Dice Mastrorocco:

“Può accadere che, con carenza in atto, si riprenda la produzione del determinato farmaco ma il lasso di tempo tra la produzione e l’immissione sul mercato viene intervallato da una ‘rottura di stock’- come si dice in gergo- che, di fatto, rappresenta una criticità nella gestione delle scorte del magazzino”.

Lo stesso fenomeno si ha quando sussistono differenze inventariali, quindi quando la giacenza fisica di un prodotto è diversa da quella indicata dal software gestionale.

Aggiunge ancora Mastrorocco:

“Le difficoltà per i cittadini sono enormi ma è un problema non imputabile al farmacista che di questa catena è l’anello più debole, dovendo subire non solo la mancata consegna di farmaci importanti ma anche le pressioni, e a volte le aggressioni verbali, da parte di chi di quel farmaco ne dovrebbe fare uso costante.

Comprendiamo che il cittadino si senta disorientato e che possa perdere fiducia nei confronti del sistema sanitario e decidere ad un
certo punto di abbandonare la terapia con grave danno per la salute, ma occorre affidarsi ai consigli del farmacista che opera per il bene dell’utente”.

La difficoltà maggiore sta nei piccoli centri dove- aggiunge Mastrorocco:

“viene a volte compromesso anche il rapporto fiduciario tra utente e farmacista, con il primo che imputa al secondo le responsabilità della carenza farmacologica pur non essendo così”.

Un’alternativa però esiste ed è duplice.

I farmacisti spesso propongono all’utente un farmaco alternativo ‘equivalente’ che abbia lo stesso principio attivo e quindi la stessa composizione farmaceutica o di rivolgersi direttamente allo specialista in capo a cui vige la prescrizione farmacologica per poter proporre una terapia alternativa o valutare la possibilità di eventualmente sospendere, dove possibile, l’uso di quel determinato farmaco e solo per un breve lasso di tempo.

Ricorda il responsabile delle aree rurali di Federfarma Basilicata:

“Prevalentemente in questo periodo sono mancanti alcuni farmaci per la cura del diabete ed in particolare gli iniettivi
insulinici- che possono essere sostituiti da prodotti sottoforma di compresse.

Questo accade anche per la semplice Tachipirina 1000 effervescente che nei depositi è introvabile ma che può essere
sostituita con compresse, bustine o con l’equivalente.

In tal caso la carenza non si avverte allo stesso modo in cui si può avvertire per un farmaco per patologia cronica”.

Importante è il rapporto che Federfarma regionale ha con la Farmaceutica Territoriale della Asp Basilicata che, con il suo Direttore Giorgio Lardino, è sempre molto presente nel cercare di risolvere qualsiasi problematica legata all’approvvigionamento dei farmaci.

Aggiunge Mastrorocco:

“Proprio nelle scorse ore dalla Farmaceutica Territoriale è stata diffusa ai farmacisti una nota con cui si comunica la sostituzione di farmaci come Mimpara ed Exjade rispettivamente con Cinacalcet e Deferasinox, per tanto si chiede anche la collaborazione del cittadino nel comprendere la posizione del farmacista che è tenuto a rispettare le indicazioni terapeutiche degli specialisti ma anche le disposizioni che vengono impartite da organismi preposti come la farmaceutica territoriale o la stessa Aifa che è l’Agenzia Italiana del Farmaco sul cui sito web si può consultare l’elenco di tutte le carenze o le indisponibilità ed anche i sostituti farmaceutici per i trattamenti terapeutico alternativi e su base previsionale anche quando dovrebbe finire la carenza”.