“Nell’ipotesi estrema in cui l’allineamento delle attuali aliquote si traducesse nell’equiparazione dell’accisa sul gasolio a quella della benzina, l’effetto sarebbe un aumento immediato dei prezzi al consumo del gasolio di 13,5 centesimi di euro al litro“.
Lo scrive l’Unem (Unione energie per la mobilità) che fa il punto sull’ipotesi – messa nero su bianco nel Piano strutturale di bilancio e poi parzialmente smentita dal governo – di possibile rialzi sui carburanti.
Come riporta today: “L’idea, di cui si è parlato molto negli ultimi giorni, è quella di allineare le due accise, aumentando proprio quella sul diesel.
In un comunicato diffuso giovedì il ministero dell’Economia (Mef) ha però parlato di una notizia “del tutto fuorviante”, salvo poi ammettere che “è allo studio un meccanismo di allineamento tra i livelli delle rispettive accise”.
Un intervento che, almeno secondo il Mef, non si tradurrà “nella scelta semplicistica dell’innalzamento delle accise sul gasolio al livello di quelle della benzina, bensì in una rimodulazione delle due“.
Resta però da capire in cosa consisterà questa “rimodulazione”.
Per chi ha un’auto a gasolio lo scenario peggiore è proprio quello che prevede di parificare i costi delle due accise.
Come spiega l’Unem, attualmente il carico fiscale totale (accise + Iva) sulla benzina è di 1,041 euro/litro (di cui 0,313 di Iva) pari al 60% del prezzo al consumo, mentre sul gasolio di 0,909 euro/litro (di cui 0,292 di Iva) pari al 56%.
“Un livello di tassazione – si legge nella nota – che nel caso del gasolio è il più alto tra i 27 paesi europei”.
Nel caso in cui l’imposta sul diesel venisse portata allo stesso livello di quella sulla benzina il costo salirebbe appunto di 13,5 centesimi.
In sostanza il gasolio arriverebbe a costare come la verde.
Una tegola per tutti quegli automobilisti che hanno scelto un’auto diesel per risparmiare sul carburante. Non solo.
L’aumento, dice l’Unem, “si tradurrebbe in un maggiore esborso per le famiglie stimato a quasi 2 miliardi di euro, ovvero circa 70 euro all’anno per le 26 milioni di famiglie” e “avrebbe inoltre un effetto sul trasporto merci e passeggeri con mezzi che non usufruiscono delle agevolazioni di accisa” previste oggi dalle normative.
Quella di rimodulare le accise è comunque un’ipotesi ancora al vaglio dell’esecutivo.
Non è escluso che alla fine si decida di non intervenire o, come precisato nel comunicato del Mef, di “rimodulare” le due accise in un altro modo”.